Nessun contatto con il premier dopo lo scontro. Ma si media per un incontro nelle prossime ore

Nessun contatto con il premier dopo lo scontro. Ma si media per un incontro nelle prossime ore
Questione di giorni e non di ore, ma l'intesa sulla riforma della giustizia alla fine in qualche modo si troverà
Lo schiaffone a Matteo Salvini si materializza poco dopo le otto di sera, durante la conferenza stampa che segue il Consiglio dei ministri che ha appena approvato le misure anti-Covid.
Mentre da piazza Montecitorio rimbalza l'ormai celebre "o-ne-stà-o-ne-stà", al primo piano di Palazzo Chigi ci si va sempre più convincendo che l'unica strada per chiudere la querelle sulla riforma della Giustizia è di porre la questione di fiducia
Non mentiva Giuseppe Conte quando giurava di non avere alcuna intenzione di correre alle suppletive di Roma, in programma in autunno nel collegio di Primavalle
Il fastidio di questi giorni per l'ennesima minaccia di un pantano parlamentare sulla riforma della Giustizia è stato tale e tanto che nelle ultime ore Mario Draghi ha deciso di renderne informalmente partecipe anche il Quirinale
Giuseppi attacca SuperMario anche per affossare Grillo: "Riforma passata per colpa sua, ecco cosa succede senza leadership". E non esclude in futuro lo strappo con l'ex Bce
Dopo giorni di trattative è scontro tra M5S, FI, e Iv. Il premier invita alla "responsabilità" e ottiene il via libera unanime alla riforma Cartabia. Forza Italia dura: sgradevole la zona Cesarini
Veti M5s sulla Rai e la giustizia, è braccio di ferro per portare la riforma in Cdm oggi. Così a rischio Recovery e ripresa
Riconferma e Draghi restano le due opzioni principali. Anche se il premier vede bene la continuità: il presidente è garante del mio impegno a Palazzo Chigi. Fallite queste strade tutto è possibile. Compreso un candidato del centrodestra più Renzi