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Claudio De Carli

Moratti non voleva Gasperini, lo spogliatoio lo ha sempre guardato con sospetto, il tecnico non è mai riuscito a chiarirsi le idee. I tifosi, quelli che si affidano a quello che vedono e non a quello che sentono, erano in ventimila scarsi a San Siro per la prima di Champions.

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L'onesto Gasperini ha capito poco

«È il momento di cambiare? Sarà Gasperini a vedere, comunque penso di sì». Così ha risposto Moratti. E si cambia perché Moratti c'è rimasto male: «Penso che per primo l'allenatore abbia capito, quindi credo che sia lui stesso, senza bisogno di nessuna spinta, a cercare i rimedi necessari per rimettere in piedi la squadra».

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Moratti: «Tranquilli, si cambia»

Gasperini ha tenuto a rapporto la squadra, poi faccia a faccia con Branca. Zanetti ha chiesto pazienza, ha detto che Gasperini ha bisogno di tempo, che loro sono d'accordo e sicuri che sia stato solo un incidente. Tronchetti Provera ha ammesso di avere nostalgia di Mourinho. Moratti invece non ha parlato con nessuno.

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Hanno parlato tutti tranne Moratti

L'avvocato Massimo Penco, esperto di diritto sportivo, ha spiegato: «Nel 2006/07 il Milan venne penalizzato e retrocesso al quarto posto, ma questo non gli impedì di iscriversi alla Champions e vincerla. Parliamo di un fatto accaduto nel 2005/06 quando la prescrizione dell'illecito sportivo è compresa fra i due e i quattro anni».

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