Giancarlo Perna

Pacato e buon affarista, soffriva quando la gente snobbava le sue origini nobili E un «Trattato» in cui avanzava tesi ardite lo indusse all’anonimato

Giancarlo Perna
Il cauto fruttivendolo con due spine nel cuore

«Nell’arte sublime e nella scienza pura il dettaglio è tutto», diceva. Fra i «colleghi» salvava soltanto Dante, Boccaccio, Kleist e Puškin, che considerava quasi parenti

Giancarlo Perna
Gli amori particolari del criticone incallito

Vittima di genitori ottusi, scappò dal seminario, da un pastore pietista e dal lavoro di libraio Il suo animo inquieto trovò la pace solo con la scrittura

Giancarlo Perna
Fuga per la vittoria dello spirito orientale

Per decenni tenne un diario dove annotò ogni disturbo. Uomo dal grande spirito, era però spesso preda della carne. E convinto d’aver fatto un patto col Diavolo

Giancarlo Perna
Il grande ipocondriaco vittima di sesso e noia

La sua barbetta seduceva le donne, non i nemici politici che lo eliminarono mentre volava di ritorno dall’Egitto in un’azione di guerra poco beneaugurante...

Giancarlo Perna
Il dongiovanni caduto sotto il fuoco amico

Insaziabile maliarda, uomini e donne per lei pari erano. Viveva ad alcol e psicofarmaci e si fece togliere quattro molari per avere un’aria più drammatica

Giancarlo Perna
Era a dieta di tutto trannne che di sesso
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