Un'opera corale che segue i tradimenti e le gelosie di un gruppo di amici dai primi anni ’80 ai giorni nostri, con l'ambizione di farsi ritratto generazionale.

Un'opera corale che segue i tradimenti e le gelosie di un gruppo di amici dai primi anni ’80 ai giorni nostri, con l'ambizione di farsi ritratto generazionale.
Il nuovo thriller-horror della Blumhouse, ispirato alla serie tv "Fantasilandia", ha personaggi insipidi, narrazione tortuosa e numerose svolte illogiche. Due ore noiose e ridondanti.
Harley Quinn, la svitata antieroina, torna in un film inneggiante al girl power. Si sorride all'inizio, poi ci si assuefà alle inutili scazzottate in technicolor.
Una storia semplice, una comicità mai volgare e tre partner femminili d'eccezione sono il segreto di un vincente ritorno alle origini, scanzonato ma anche dal retrogusto malinconico.
Il biopic su Judy Garland, un po' didascalico, va visto per l'attrice protagonista, eccelsa nel mettere in scena le contraddizioni e i tormenti della donna dietro l'icona.
Un legal-drama solido, che sensibilizza su certe illogicità giuridiche ai danni della comunità afroamericana e condanna la disumanità della pena di morte.
Un ibrido tra thriller e sci-fi che ammicca a vari film e si riduce, nel complesso, a un dimenticabile popcorn-movie.
Uno sforzo tecnico impeccabile e impressionante rende possibile la totale immersione in una realtà fatta di dramma e tensione. Alla lunga, però, ci si sente in un videogioco.
Ansie e nevrosi di due genitori bis, raccontate attraverso una serie di siparietti apparentemente svagati ma dalla freschezza rigenerante e illuminante.
La storia vera dietro l’attacco terroristico alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, raccontata in un film asciutto e bellissimo