Vittorio Macioce

Foto profilo di Vittorio Macioce

Vittorio Macioce si ritrova spesso a muoversi tra i vari confini del giornalismo. Ed è un po' come spostarsi tra le linee, in una sorta di terra di nessuno. È capo redattore e da qualche tempo ha lasciato Milano per Roma. È cresciuto ad Alvito, un piccolo paese tra Sora e Cassino, nel versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo. Quando può continua a seguire la narrativa, soprattutto quella americana. È convinto che incroci e crocicchi siano il posto più interessante per osservare il mondo.

È l'autore del romanzo "Dice Angelica" (Salani).

Sure è un acronimo. Sta per Support to mitigate Unemployment Risks in Emergency. È il bagaglio di sopravvivenza con cui la Commissione europea spera di fare i primi passi nel deserto che ci troviamo davanti.

Vittorio Macioce
"Sure" come "stai sereno"

È come la guerra. Ecco, non è più una metafora. È una reincarnazione. È il passato che si ripresenta, quello degli anni bui, della fame, della paura, delle scarpe rotte, delle file per comprare il pane.

Vittorio Macioce
L'amaro ricordo del secolo scorso

Il virus se ne frega dei tuoi progetti. Non rispetta nomine, ruoli e lavori da fare. Colpisce, qualche volta quasi con dispetto, per fare saltare i piani, per scardinare le difese e metterti ancora di più in ginocchio

Vittorio Macioce
Forza Bertolaso, non mollare. Batterai virus e sciacalli

Il virus è una fake news. No, non nel senso che quello che stiamo vivendo sia un'illusione, un complotto, una messinscena. È tutto vero

Vittorio Macioce
Se il virus assomiglia a una "fake news"

Questi giorni ti resteranno attaccati sulla pelle, come un odore che non va via, come una cicatrice. È un salto verso qualcosa che sta al di là, di cui cominci a vedere poco alla volta i contorni, in confini

Vittorio Macioce
Ecco la decrescita, ma è infelice
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