Ucraina

Fra i giovani che bvotano per il referendum, colpiscono i “russkie motoziclisti ” con i loro scintillanti bolidi e le bandiere di Mosca. “Non chiamateci bikers, parola straniera - esordisce Pietr - Siamo per la Russia e per Putin”

Fausto Biloslavo
Tra i votanti, i "russkie motoziclisti"

In un’altra scuola adibita a seggio un altoparlante gracchia vecchie canzoni patriottiche dell’Unione Sovietica. Il colonnello Leonid Federovich, veterano della seconda guerra mondiale, che avrà 90 anni, cammina a fatica, ma per l’occasione ha rispolverato la divisa con tutte le medaglie. Non mancano quelle con il faccione di Stalin. Per lui che ha combattuto in Ucraina, Polonia ed arrivò a Berlino nel 1945 è un giorno a lungo atteso. “Con il nuovo potere di Kiev saremmo ben presto diventati degli schiavi. Vogliamo la Russia” dichiara senza ombra di dubbio.

Fausto Biloslavo
Votanti alle urne: “Vogliamo la Russia”

La tensione in vista del referendum è salita alle stelle e ai posti di blocco sono comparsi i soldati armati del nuovo esercito indipendentista

Fausto Biloslavo
Crimea, soldati armati ai posti di blocco

Nella roccaforte tartara di Bakhchisaray, in Crimea (dove la popolazione fu deportata da Stalin nel 1944), pochissimi vanno a votare per il referendum. Di Fausto Biloslavo

Fausto Biloslavo
AUDIO I Tartari disertano il voto

Un centinaio di cosacchi in mimetica verde con fruste e sciabole curve gridano fedeltà alla città urlanod tre volte "luba" (sì)

Fausto Biloslavo
Crimea, l'urlo dei cosacchi

Grande folla ai seggi, presidiati dalle milizie filo Mosca. Solo nelle roccaforti tatare quasi nessuno va a votare, perché vuole restare con l'Ucraina

Fausto Biloslavo
Crimea al voto per uscire dall'Ucraina
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