
Gli occhi del mondo sono puntati su Sharm el-Sheikh, che domani ospiterà la cerimonia di firma dell'accordo di pace a Gaza. La tregua, raggiunta grazie al piano di Donald Trump, è un fondamentale cambio di passo dopo due anni di guerra tra Israele e Hamas. Ora si intravede la luce in fondo al tunnel, e lunedì è previsto l'appuntamento storico alla presenza dei leader globali garanti dell'intesa di pace per la Striscia. Le lettere di invito sono state già inviate, le adesioni sono arrivate in tempo zero: sono in corso gli ultimi preparativi per mettere a punto ogni singolo dettaglio. Il vertice è finito al centro di un colloquio telefonico preparatorio tra il ministro degli Esteri del Cairo, Badr Abdel Aty, e l'omologo Usa Marco Rubio.
Dopo mesi di negoziati e pressioni internazionali, i riflettori si spostano sui protagonisti: i principali capi di Stato e di governo di oltre 20 Paesi metteranno la propria firma su un patto destinato a ridisegnare gli equilibri del Medio Oriente e del mondo. Insomma, non sarà un evento simbolico, di facciata: sul tavolo ci sono le garanzie di sicurezza per Israele, il futuro politico di Gaza e la definizione di un piano di ricostruzione sostenuto da una coalizione internazionale.
La cerimonia sarà co-presieduta dal padrone di casa, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, e dal presidente americano Donald Trump. Timbrerà il cartellino della presenza il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres. A rappresentare l'Europa ci sarà Giorgia Meloni, tra le prime a essere invitata grazie al ruolo di primo piano dell'Italia. Oltre alla nostra presidente del Consiglio ci saranno anche Friedrich Merz (Germania), Emmanuel Macron (Francia), Pedro Sánchez (Spagna) e Keir Starmer (Regno Unito). Risultano ufficialmente invitati i leader di Qatar, Emirati arabi, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Pakistan, Indonesia, Iran, Giappone, Azerbaijan, Armenia, India, El Salvador, Cipro, Grecia, Bahrain, Kuwait e Canada.
Discorso differente per i due protagonisti del conflitto. Non è ancora chiaro se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sarà presente al vertice di pace. Di certo non ci sarà Hamas, i cui rappresentanti non prenderanno parte alla cerimonia di firma in Egitto.
La conferma è arrivata da Hossam Badran, dirigente dell'ufficio politico dell'organizzazione, citato da Sky News Arabia: "Solo i mediatori e i funzionari americani e israeliani saranno presenti".