Farmaci e terapie

Nuovo farmaco diabete: contro l'obesità ha effetti positivi per il cuore. Lo studio

Un nuovo farmaco già in circolazione negli Stati Uniti, oltre a proteggere dal diabete avrebbe effetti positivi sulla circolazione cardiaca e sull'obesità: ecco lo studio italiano e quali sono i benefici

Nuovo farmaco diabete: contro l'obesità ha effetti positivi per il cuore e il Parkinson. I benefici secondo lo studio

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Nuovo farmaco diabete: riduce l'obesità ed ha effetti positivi per il cuore e il Parkinson: i benefici secondo lo studio

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Ottime notizie giungono da uno studio italiano nella lotta contro il diabete e non solo: un farmaco ad hoc realizzato per combattere la malattia cronica del sangue riuscirebbe, in realtà, a proteggere dalle malattie cardiache e un ottimo alleato anche contro l'obesità. Tre benefici in uno, verebbe da pensare, grazie al Tirzepatide (Tzt) già in commercio nel mercato degli Stati Uniti.

Lo studio

Gran parte del merito va ad alcuni ricercatori italiani guidati dal prof. Giuseppe Paolisso, Ordinario di Medicina Interna presso l’Università Vanvitelli di Napoli e docente all'UniCamillus di Roma. Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Cardiovascular Diabetology con il titolo "Prova che la tirzepatide protegge dai danni cardiaci legati al diabet​e". Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno effettuato una metanalisi su 7778 pazienti adulti indipendentemente dal loro stato di diabete e un approccio in tre diverse fasi. "Tzt ha mostrato un effetto cardiaco protettivo prevenendo la morte cellulare, la fibrosi e l'ipertrofia con un potenziale impatto positivo sul rimodellamento cardiaco", spiegano i ricercatori.

Cosa accade ai pazienti

L’insufficienza cardiaca è la complicanza cardiaca più frequente e pericolosa nei pazienti con diabete di tipo 2: dei farmaci già in commercio con il principio attivo di liraglutide e semaglutide riducono la probabilità che possa verificarsi un'insufficienza cardiaca ma il tirzepatide sembra avere effetti ancora più benefici nonostante i dati a disposizione degli studiosi non sono ancora enormi. "Abbiamo anche prove che Tirzepatide promuove la proliferazione cellulare e maggiore vitalità cellulare": per questa ragione gli studiosi aggiungono che il Tzt "può ridurre il rischio di danno cardiaco correlato al diabete, evidenziandone il potenziale come opzione terapeutica per gli studi clinici sulla gestione dell’insufficienza cardiaca".

I benefici contro l'obesità

Come detto all'inizio, però, non sarebbe finita qui: oltre alla protezione cardiaca questo nuovo farmaco sarebbe un ottimo alleato anche contro l'obesità. Il prof. Paolisso ha spiegato all'AdnKronos che "si associa anche a notevoli effetti anti-obesità" oltre nei confronti delle cardiopatie indotte dal diabete. Per queste dopie ragioni, il nuovo farmaco è adatto specialmente nella terapia di chi soffre di diabete 2. "Tutti sono concordi nel ritenere che sostituirà la semaglutide", spiega l'esperto alludendo al principio attivo del farmaco contro il diabete Ozempic e della sua variante utilizzata per dimagrire chiamata Wegovy, "come farmaco per perdere peso, e che potrebbe diventare in breve il principio più efficace per trattare obesità e diabete, nonché per prevenire le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel paziente diabetico di tipo 2".

Quali sono i rischi

Le evidenze ci sono ma gli enti regolatori europei ed italiani, a differenza degli Stati Uniti, non hanno ancora approvato questo farmaco: si sa che l'Fda americana è sempre più veloce nell'autorizzazione di nuovi protocolli, l'Ema e l'Aifa aspettano probabilmente nuove evidenze scientifiche (effetti collaterali, ecc.)prima di dare il via al commercio de Tirzepatide.

La speranza contro il Parkinson

Sempre a proposito di farmaci nati con l'intento di bloccare il diabete, il lixisenatide avrebbe effetti benefici anche nei malati di Parkinson: lo studio, pubblicato sulla rivista Nejm" spiega la sua utilità "quando non abbiamo farmaci efficaci nel rallentare la progressione". Anche se i dati sono preliminari e su pochi pazienti sono già molto incoraggianti come ha sottolineato il prof. Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Il lixisenatide - un principio attivo appartenente alla classe degli analoghi dell'ormone Glp-1, gli antidiabetici a effetto dimagrante - ha mostrato effetti benefici riducendo" la progressione della disabilità motoria in pazienti con Parkinson diagnosticato meno di 3 anni prima che stavano assumendo terapie per controllare i sintomi della malattia e non avevano ancora complicazioni motorie".

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