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"È più pericoloso di quanto si creda". Il rumor: Re Carlo prepara già la successione

Il cancro di Carlo III sarebbe molto più grave di quanto Buckingham Palace ha fatto credere e il Re starebbe già preparando la successione in favore del principe di Galles

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Lo scorso 24 febbraio abbiamo visto Carlo III commuoversi di fronte ai 7mila biglietti di auguri per una pronta guarigione arrivati a Buckingham Palace. In un video condiviso sui profili social della royal family il sovrano ha mostrato una selezione di lettere in cui molte persone “hanno condiviso la loro esperienza con il tumore”, come ha scritto il Palazzo e incoraggiato Sua Maestà a resistere e a lottare. Carlo ha dichiarato che tutti questi messaggi sono “il più grande incoraggiamento” per lui. A squarciare il velo di speranza di questo filmato, però, sono arrivate delle indiscrezioni secondo cui la malattia del Re sarebbe più seria di quanto pensiamo.

Una malattia grave?

Buckingham Palace starebbe facendo l’impossibile per farci credere che la malattia di Carlo sia sotto controllo e che presto anche questa tempesta passerà. Secondo l’esperto Tom Quinn, invece, la realtà sarebbe diversa e il Re starebbe già preparando la successione in favore del principe di Galles. Al Mirror l’autore ha dichiarato: “Carlo è consapevole del fatto che, come futuro Re, William è al centro dei piani per la successione che si stanno svolgendo proprio ora. I funzionari avevano ipotizzato che Carlo sarebbe rimasto in salute almeno [fino] a metà dei suoi ottanta anni prima che fosse necessario intraprendere la pianificazione della successione, ma in realtà è iniziata ora e forse [ciò] indica che il cancro di Carlo è più pericoloso di ciò che siamo stati portati a pensare”.

L’impressione è che Tom Quinn sia quasi una voce fuori dal coro, perché le fonti di Palazzo riportano un’altra versione dei fatti, secondo cui Carlo III starebbe semplicemente delegando al primogenito gli appuntamenti pubblici a cui non può presenziare ora che sta seguendo la terapia contro il tumore. Una “reggenza soft” che non prevede l’assunzione di poteri da parte di William. Il Re, ci dicono insider ed esperti, starebbe continuando a svolgere i compiti più importanti del suo ruolo, quelle mansioni che definiscono la sua essenza di sovrano, come l’esame quotidiano dei documenti di Stato contenuti nella “Red Box”, la valigetta rossa e gli incontri settimanali con il primo ministro.

A proposito di questi ultimi lo scorso 22 febbraio Sua Maestà ha incontrato il premier Rishi Sunak per la prima volta dopo la diagnosi di tumore. Continuare la tradizione dei colloqui a carattere politico con il capo del governo britannico fa ben sperare sulle condizioni attuali di Carlo III. Per tutti questi motivi appare piuttosto strano che Buckingham Palace si stia attivando per pianificare l’ascesa al trono di William. Sembra certo, almeno per ora, che il Re non stia pensando a una reggenza vera e propria e tantomeno all’abdicazione.

Harry è escluso (ancora una volta)

“I piani per la successione sono top secret e nessuno crede che Harry ne farà parte per la semplice ragione che se lui si sentisse in qualunque modo snobbato o privato di ciò che sente di meritare, correrà dritto dai media”, ha aggiunto Quinn. Ciò è vero solo in parte. Magari il duca di Sussex ha questa inclinazione a raccontare in maniera un po’ troppo dettagliata la sua vita nelle interviste e nei libri, "vizio" che avrebbe compromesso la fiducia che la royal family aveva nei suoi confronti. Tuttavia è vero anche che Harry, in quanto fratello cadetto, molto semplicemente non ha un ruolo in eventuali piani di successione. O meglio, la sua posizione sarebbe, in ogni caso, abbastanza marginale.

Da un lato, se anche vi fossero dei piani per l’ascesa al trono del principe William, cosa che per ora è fortemente in dubbio, forse nessuno avvertirebbe Harry per evitare che lo sappiano i giornali di tutto il globo. Dall’altro lato, però, di fatto il duca non ha una posizione rilevante nella linea dinastica. Comunque sia una fonte ha spiegato a Page Six: “Faccio fatica a credere che qualora [il Re] chiedesse aiuto al [duca] questi direbbe di no. Penso che proverebbe. Ma non penso sia qualcosa che Harry chiederebbe di fare spontaneamente”.

Per la verità il problema è all’origine: Carlo difficilmente chiederebbe aiuto a Harry, data la faida familiare in corso ed è in ogni caso improbabile che ve ne sia bisogno.

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