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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso parte a Padova, nella Basilica di Santa Giustina, ai funerali di Stato del Sottotenente Marco Piffari, del Maresciallo Valerio Daprà e dell'Appuntato scelto Davide Bernardello, deceduti nell’esplosione del casolare a Castel d'Azzano in provincia di Verona. Ecco le bare avvolte dal tricolore. Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

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Carabinieri morti nel Veronese, le bare avvolte da tricolore ai funerali di Stato

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso parte a Padova, nella Basilica di Santa Giustina, ai funerali di Stato del Sottotenente Marco Piffari, del Maresciallo Valerio Daprà e dell'Appuntato scelto Davide Bernardello, deceduti nell’esplosione del casolare a Castel d'Azzano in provincia di Verona. Lo scorso 14 ottobre, alla notizia della tragica circostanza, il Capo dello Stato ha espresso la sua vicinanza all’Arma dei Carabinieri e il suo cordoglio ai familiari delle vittime, nel seguente messaggio indirizzato al Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo: «Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti». Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

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Mattarella ali funerali di Stato dei Carabinieri morti nel Veronese

(La Presse) I feretri dei carabinieri morti nell'esplosione di Castel d'Azzano, nel Veronese, Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari, sono arrivati accompagnati da un lungo applauso della piazza sul sagrato della basilica di Santa Giustina, in Prato della Valle a Padova, dove si tengono i funerali di Stato. Ad accogliere le tre bare, avvolte dal tricolore, il picchetto d'onore. Sono entrati nell'abbazia, oltre alle più alte cariche dello Stato quali il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Fontana, anche alcuni dei feriti, tra cui il carabiniere Domenico Gabriele Martella.

Redazione web
Strage casolare, i feretri dei carabinieri accolti dagli applausi a Padova

Milano, 6 maggio 2009. Pasqualina Labarbuta si ferma su una panchina per la pausa pranzo. Pochi minuti dopo, una coltellata al cuore la uccide. Nessuna rapina, nessun movente, solo un uomo con un giubbotto bianco che fugge.Sedici anni dopo, il mistero resta: un solo fendente perfetto, un coltello sardo abbandonato nell’erba, una traccia di DNA che non porta a nessuno.Chi ha colpito Pasqualina? E perché proprio lei, quel giorno?L’analisi completa del giornalista investigativo Alessandro Politi è online sui social e i canali de IlGiornale.

Alessandro Politi
La pausa pranzo che Milano non ha mai dimenticato

"Attentato a Ranucci sconvolge tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e il giornalismo d'inchiesta. Ci ricorda i momenti più brutti della nostra storia. Non conosciamo la matrice, ma stiamo parlando di un attentato che riguarda uno dei giornalisti più esposti. Scomodo per il potere, tanto che ne è stato più volte delegittimato. Deve combattere centimetro per centimetro per rivendicare la sua libertà e per resistere alle querele. Siamo con lui" così il leader del Movimento 5 Stelle davanti all'abitazione di Sigfrido Ranucci, sotto alla cui auto è stata fatta scoppiare una bomba con un chilo di esplosivo. (Alexander Jakhnagiev)

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Conte davanti a casa di Ranucci: Attentato sconvolgente, ricorda momenti più brutti nostra storia

Un boato assordante e gli abitanti di Campo Ascolano, Torvajanica, si riversano in strada. Una bomba piazzata sotto l’auto del giornalista di Report Sigfrido Ranucci esplode poco prima della mezzanotte davanti l’abitazione del reporter. Distrutte due auto, quella di Ranucci e della figlia, danneggiata un’abitazione confinante, detriti sparsi nel raggio di cento metri. Ranucci, da tempo sotto scorta, è stato interrogato per tutta la mattina dai carabinieri di Pomezia, coordinati dal pm Carlo Villani e dall’aggiunta Ilaria Calò del pool antimafia. Rilievi per chiarire la dinamica dell’attentato, la matrice e l’origine dell’ordigno rudimentale piazzato tra i vasi e fatto esplodere sul posto. Accertata, infatti, l’assenza di un timer o di un radicomando a distanza.

Stefano Vladovich
"L'ordigno piazzato tra i vasi". Le immagini choc delle auto distrutte di Ranucci

"L'esplosione, penso l'abbia sentita tutta la zona, tutto il quartiere. È accaduto verso le 22.15, 22.20. Noi abitiamo giù in fondo, alla fine della via. A noi hanno tremato i quadri, le finestre, a me sono cascati alcuni quadri. È stata veramente, veramente tanto forte, ha fatto paura". Lo dice ai giornalisti Rebecca, una ragazza che abita vicino alla casa del giornalista di Sigrido Ranucci a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, dove giovedì sera è esploso un ordigno che ha distrutto le auto del conduttore di 'Report' e della figlia."Sappiamo chi vive qui però nessuno di noi aveva pensato a una bomba. L'esplosione è stata così forte che anche di fronte a casa mia eravamo tutti affacciati".

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Ranucci, la testimone: "Esplosione fortissima. Ha tremato tutto"

L'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, accusato di corruzione per aver archiviato troppo rapidamente la posizione di Andrea Sempio in un filone dell'indagine sul delitto di Garlasco, davanti al Riesame ha rivendicato la propria innocenza. Si è detto altresì convinto dell'innocenza di Sempio e della colpevolezza di Stasi. Infine ha accusato la procura di Brescia di spendere troppi soldi per cercare di ribaltare l'accusa contro Alberto Stasi. Ma di fronte a un caso di omicidio e al rischio che un innocente sia in carcere e un colpevole in libertà, si può fare una questione di soldi?

Luca Fazzo
Troppi soldi per risolvere un caso?
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