Lo chef: "Sì all'innovazione, ma non sono pronto per gli insetti. Il mio ristorante? Bello restituire qualcosa alle origini"
Lo chef: "Sì all'innovazione, ma non sono pronto per gli insetti. Il mio ristorante? Bello restituire qualcosa alle origini"
Durante l’incontro "La Terra non è Gratis", organizzato dal Giornale a Palazzo Mezzanotte a Milano, lo chef Davide Oldani ha raccontato a Marco Lombardo la sua visione del cibo come elemento culturale accessibile a tutti. "All’inizio, a San Pietro all’Olmo, erano diffidenti, pensavano che un ristorante stellato non fosse per loro. Ma la cucina è per tutti: diffidate da chi dice di capirne più di voi". Con il suo ristorante D’O e la scuola alberghiera “Olmo di Cornaredo”, Oldani ha creato un vero e proprio “villaggio del cibo”, dove qualità, stagionalità e attenzione ai dettagli si fondono con l’idea di una cucina etica e sostenibile. "Non sono un imprenditore, ma un artigiano intraprendente", ha spiegato. Tra i suoi riferimenti Gualtiero Marchesi: "Ci ha insegnato che la cucina si può spiegare a tutti. Oggi la comunicazione è fondamentale, ma serve consapevolezza anche sul fronte degli sprechi e delle scelte alimentari". Sul cibo del futuro resta aperto, ma prudente: "Cavallette? Non sono pronto. Il palato ha bisogno di tempo, come la cultura".
L'etica alimentare richiederà scelte che rispettino ambiente e animali ma che non vengano imposti con leggi e decreti: è questa la sfida che lo Chef Davide Oldani racconta a Marco Lombardo durante l'evento sulla Terra organizzato dal Giornale
Le riflessioni su come ci nutriremo e su come si baserà la nostra alimentazione sono diventate sempre di più fondamentali: la sfida è prendere consapevolezza che la sensibilità umana sta cambiando, ma senza imposizioni dettate dall'alto
L’azienda fondata nel 1971 da Armando e oggi condotta dai figli Marco e Tiziana ha un approccio particolarmente rispettoso e simbiotico di questi magici suoli. La microzonazione consente di fare esprimere al meglio ogni terroir e di produrre cru molto differenti tra loro, come l’elegante Bussia, il vigoroso Mosconi e l’eccentrico Mariondino. Tutti con un grande frutto in evidenza
Dal 26 al 29 maggio il capoluogo toscano ospita la quarta edizione della rassegna gastronomica che si propone di esplorare le relazioni tra la cucina italiana, quella spagnola e quelle del Centro e Sud Americhe. Un viaggio tra sapori ma anche l’occasione di riflettere sul futuro della nostra alimentazione, stravolta dai cambiamenti climatici e dalla tropicalizzazione del Sud Europa
Un secolo di eccellenza nel segno del pomodoro toscano: Petti si conferma il simbolo del gusto e della qualità della materia prima nella regione. Dal 5 all’8 maggio – allo stand K13 di Italian Food al PAD. 4 – innovazione, gusto e imperdibili show-cooking firmati dalla content creator Frafoodlove
Apre a Torino un locale “narrativo” che riproduce i ristoranti giapponesi che si trovano nelle stazioni sotterranee. L’idea è di VELVET, il laboratorio creativo guidato da Gianluca Bocchetta, che trasforma i luoghi in esperienze. La cucina sarà ovviamente ispirata ai mercati notturni orientali
O lo si ama o lo si odia, con quelle sue note possenti di frutta tropicale e guizzi che ricordano lo smalto
Da pausa pranzo sciatta e veloce a piatto gourmet. Ecco le ultime novità milanesi in fatto di sandwich