Magistratura

Tra le tracce della maturità ce n'è una dedicata a Paolo Borsellino. I giovani devono sapere che era un giudice controcorrente, di destra, che votava apertamente Msi. Ma che non c'è un suo scritto in cui sia trapelata la sua fede politica. Deve essere un esempi per le nuove generazioni

Gabriele Barberis
Paolo Borsellino, un eroe laico

“Non avrei mai pensato di dover condividere con voi una notizia di questo genere. Per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell’ambito di un’inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone”. Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un video postato sui social.
“Ho ricevuto un avviso di garanzia per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse pure lontanamente a un’ipotesi di corruzione. Solitamente si dice ‘sono sereno, confido nella magistratura’. Sono sereno un piffero… non sono sereno, perché essere iscritto nel registro degli indagati - anche a mia tutela, come mi dicono - per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio".

Redazione web
Occhiuto indagato: "Ho chiesto di essere sentito al più presto dai magistrati"

La Cassazione ha deciso che essere fascisti e fare il saluto romano in Italia non è reato. La sentenza ha definitivamente fatto chiarezza: il reato di manifestazione fascista continua ad essere previsto dalle nostre leggi, ma perché si possa fare questa accusa serve che essa comporti un pericolo concreto di ricostituzione del partito che fu di Mussolini

Luca Fazzo
La Cassazione assolve i saluti romani

Si torna al 1994, con un avviso di garanzia contro il presidente del Consiglio. L'accusa è concomitante con lo scontro sulla riforma della giustizia e appare come l'ennesimo tentativo delle toghe di lanciare una spallata giudiziaria contro il governo

Alessandro Sallusti
L'assalto della repubblica giudiziaria

C’è un uso politico della giustizia, ma ci sono anche una politica e un giornalismo militante che della giustizia si servono per giustificare pregiudizi estranei alla sfera del diritto. E questa sarà la riforma più difficile da fare. Si possono separare le carriere, si possono scrivere leggi migliori, ma la voglia giacobina di utilizzare un passaggio giuridico, ancorché preliminare e irrilevante per lo stesso ordinamento codificato, ai fini di un’anticipata condanna morale è comportamento iscritto nel dna di gran parte del Paese.

Giovanni Toti
Santanchè, la politica sbaglia più dei pm

Il braccio di ferro tra governo e magistrati sui migranti in Albania in realtà riguarda la questione su chi ha il diritto di governare il Paese. In gioco il ritorno ad un corretto equilibrio dei poteri costituzionali

Augusto Minzolini
Chi decide in Italia il governo o le toghe?

Ammettiamo pure che il processo a Salvini sia legittimo, cosa che non credo. Ma chi è in quella vicenda chi è il rapitore di chi? Di certo non il leader della Lega che c'entra poco con il fatto che i migranti siano stati caricati a bordo di una nave e non fatti sbarcare nel primo porto sicuro disponibile. Se è assurdo lo scontro tra politica e magistratura, è ancora più assurdo nel merito quello che sta avvenendo nell'aula bunker di quel carcere palermitano.

Giovanni Toti
Chi ha rapito chi? Il surreale processo a Salvini
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