Approvata alla Camera la mozione del centrodestra sul “Qatargate” che impegna il governo a costituirsi parte civile nel processo penale
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Approvata alla Camera la mozione del centrodestra sul “Qatargate” che impegna il governo a costituirsi parte civile nel processo penale
"Meloni va al Consiglio eurpeo con il sostegno della maggioranza del Parlamento e dei cittadini che ci dicono di andare avanti e di tenere duro. Siamo in buone mani. La sua forza viene anche dal fatto che tra un anno si voterà per il Parlamento euroepo: l'Italia potrà avere ancora più forza". Così Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, al termine della dichiarazione sulla risoluzione di maggioranza alle comunicazioni del premier sul Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)
"Chi tifa per il fallimento del prossimo Consiglio europeo tifa per la sconfitta dell'Italia e ancor peggio vuole il male dei migranti, che a parole sostenete e proteggete. Questa si chiama ipocrisia". Così la capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, intervenendo in dichiarazione di voto dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni. Senato (Alexander Jakhnagiev)
"Sono 13 mesi che viviamo un terribile conflitto che ha assunto dimensioni abnormi e e all'orizzonte si prospetta una catastrofe nucleare. Presidente, non trova che sia giunto il momento di fermarsi e chiedersi se quella imboccata sia la strada giusta? Una cosa è chiara fuori dal Palazzo ma non a voi: la strategia del continuo invio di armi all'Ucraina sta fallendo. Abbiamo iniziato con dispositivi minimi ora Zelensky vuole cacciabombardieri. Ci sono domande a cui non potete sottrarvi: l'Italia sta entrando attivamente in guerra? Ditelo chiaramente". Lo ha detto Alessandra Maiorino (M5s) nelle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni in Senato dopo le comunicazioni della premier Meloni. Senato (Alexander Jakhnagiev)
Il presidente del Consiglio sferza il Partito democratico sulla tragedia dei migranti: "In uno Stato di diritto sono le prove che fanno i colpevoli, non i colpevoli che definiscono le prove"
Noi inviamo armi all'Ucraina anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d'Europa e da casa nostra. Raccontare agli italiani che se non fornissimo armi all'Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o ridurre le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome". Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, aggiungendo che si tratta di una "propaganda puerile" quella ferma sulle posizioni richiamate. Un standing ovation ha dato sostegno alle parole della premier, che ha ringraziato i Senatori
"Nella battaglia da condurre in Europa sul dossier immigrazione sono certa di avere dalla mia la maggioranza degli italiani, e spero anche di avere la più ampia maggioranza in Parlamento, anche delle opposizioni. Perché, vedete, la battaglia politica si può efficacemente fare senza dipingere l'avversario come un mostro. C'è un limite che non andrebbe mai oltrepassato, il limite che, per gettare ombre sull'avversario, si finisce per mettere in cattiva luce l'Italia, mettendo in dubbio anche l'operato delle forze dell'ordine e di polizia, della marina, della guardia Costiera e della guardia di finanza, nonostante l'Italia si stia assumendo responsabilità che sarebbero anche di altri, ma colpendo l'Italia si finisce anche per indebolire la nostra capacità negoziale. Quindi criticate ferocemente il governo, me e le scelte che questo governo sta portando avanti, i nostri provvedimenti - dice il premier - ma fermatevi un secondo prima di danneggiare l'Italia, perché questo fa la differenza". Così il premier Giorgia Meloni, in Aula al Senato, nel corso delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)
"Vigileremo affinché" l'azione europea sul dossier migranti "sia effettivo, rapido e incisivo: non vogliamo più piangere morti nel Mediterraneo, non vogliamo più che gli ingressi dei migranti siano decisi da mafie scafisti. Rendere effettive le procedure di rimpatri degli irregolari è un tema che abbiamo posto con forza e che sta molto a cuore dell'Italia, sui risultati ottenuti non possiamo dirci ancora soddisfatti. Rispetto allo stato di attuazione degli accordi assunti 5 settimane fa l'Italia intende ribadire che non c'è più un minuto da perdere: è questo il momento di agire, è questo il momento di lavorare a soluzioni". Così il premier Giorgia Meloni, in Aula al Senato, nel corso delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)
"Il primo banco di prova è il tema dell'immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. Siamo di fronte a una emergenza che sta diventando strutturale, questa definizione è la più realistica fotografia". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)
"Durante il prossimo Consiglio europeo Ue sarà chiamata ad affrontare sfide prioritarie". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni, nell'aula del Senato, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)