"Le immagini di quanto accaduto in via Acca Larentia il 7 gennaio sono impressionanti e inaccettabili. Centinaia di braccia tese che fanno il saluto romano mentre viene chiamato il 'presente: una vera e propria adunata di centinaia di uomini schierati a falange che sembrano arrivare, non dal 2024, ma dal 1924". lo dice la segretaria Pd, Elly Schlein, durante il question time al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in Aula a Montecitorio. "Chi grida a 'Viva l'Italia antifascista a teatro viene identificato, chi invece partecipa a una adunata fascista può farlo indisturbato? E' di una gravità inaudita e speriamo che tutti i responsabili siano identificati e puniti", aggiunge Schlein. "Commemorare la morte tragica di tre giovani ammazzati da una violenza politica criminale non può in alcun modo giustificare l'apologia del fascismo, che è reato, non può in alcun modo giustificare la riproposizione di gesti che richiamano una dittatura che ha calpestato libertà e democrazia e prodotto le pagine più buie della storia di questo Paese. La legge Scelba punisce l'apologia del fascismo e la Costituzione lo dice con nettezza che le organizzazioni neofasciste vanno sciolte. Per questo le chiediamo quali iniziative urgenti il governo intenda adottare per quanto di competenza per impedire il ripetersi di fatti analoghi e per attivare le procedure atte allo scioglimento dei gruppi neofascisti", conclude Schlein. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Acca Larentia, Schlein a Piantedosi: "Responsabili siano puniti"

"Se qualcuno avesse ascoltato le dichiarazioni che ho fatto", avrebbe scoperto che molte accuse hanno trovato risposta "nella dichiarazione". Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nelle repliche alle comunicazioni alla Camera. "Se qualcuno avesse avuto interesse a guardare la reale posizione assunta in questo anno nei consessi internazionali, e non solo da parte mia, sulla vicenda, molte delle accuse di oggi non sarebbero state espresse", ha detto Crosetto. "Vorrei capire come posso aiutare una nazione a difendersi non dandogliene la possibilità. Vorrei capire come la diplomazia riesca a fermare cento, duecento, trecento bombe al giorno. Vorrei sinceramente aiutare una nazione invasa in qualsiasi modo non preveda nemmeno l'utilizzo di una fionda", ha detto il ministro, "ma non si può fare altrimenti". "Quando un missile sta per cadere su un asilo, l'arma usata per difenderlo viene chiamata arma ma ha scopo di difesa", ha poi sottolineato Crosetto. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Ucraina, Crosetto: "Nessuno ha ascoltato il mio intervento, come può diplomazia fermare le bombe?"

Il presupposto della pace è un giorno in cui non cadano le bombe russe, non un giorno in cui gli ucraini smettano di difendersi. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nelle repliche alle comunicazioni alla Camera. "La morte dell'Ucraina si porterebbe dietro la morte di un pezzo della democrazia", ha avvertito Crosetto. La difesa "è un prerequisito della sicurezza, che è un prerequisito della stabilità" e "la stabilità porta alla pace", ha osservato il ministro. "Non esiste, nei tempi in cui viviamo, una nazione che può permettersi di mettere da parte la difesa, ce lo dimostra anche il Mar Rosso. Non lo vorremmo, ma viviamo in tempi di scelte difficili", ha spiegato Crosetto. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Crosetto: "Presupposto della pace è un giorno in cui non cadano bombe russe"

"Quello che c'è a rischio nella guerra in Ucraina è ben di più. L'Ucraina è la prima porta, ma non è l'unica porta. Se fosse passato il concetto che quella porta poteva essere sfondata senza alcuna reazione, ci sarebbero state altre porte successive. La volontà non era andare a proteggere popolazioni russofone, era la volontà di ripristinare un antico gruppo di nazioni che non si chiamava Russia ma si chiamava Urss, era quello di ripristinare una forza che si era persa negli anni". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nelle comunicazioni alla Camera sugli aiuti all'Ucraina. "Noi ci siamo opposti a questo, in modo bipartisan con il passato governo e stiamo cercando di continuarlo oggi. Lo facciamo - ha aggiunto - con le nostre modalità, lo facciamo con passaggi parlamentari, lo facciamo rispettando quello che la Costituzione ci obbliga e ci invita a fare, lo facciamo portando un approccio diverso, cioè essere una delle prime nazioni per aiuti e una delle prime nazioni che cerca di dire che abbiamo le due strade: quella dell'aiuto senza se e senza ma e quella del tentativo di una costruzione di una strada diplomatica che ci porti alla fine del conflitto". Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Crosetto: "Volontà Russia era ripristinare l'Urss, ci siamo opposti"

"Il 2024 sarà un anno cruciale del conflitto". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso delle comunicazioni alla Camera in materia di proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina. "L'Italia supporta dall'inizio e con determinazione ogni azione per favorire l'apertura di un confronto diplomatico e per arrivare a una soluzione negoziale che non sia disgiunta da una pace giusta" ha aggiunto il ministro sottolineando che allo stesso tempo il sostegno da parte del nostro paese all'Ucraina resta "forte e totalmente inalterato". Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Crosetto: "2024 anno cruciale conflitto, supporto a Kiev per aprire negoziati"

"La Russia sembra sostanzialmente intenzionata a puntare a un conflitto di logoramento, nella convinzione che, nel lungo periodo, le opinioni pubbliche occidentali si stancheranno e ci saranno defezioni tra i Paesi sostenitori di Kiev". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in Aula alla Camera. "In questo senso è inevitabile l'influenza che potrebbero generare le prossime scadenze elettorali negli USA e in Europa", ha aggiunto. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Crosetto: "Russia punta su conflitto di logoramento"

"Sociologo, scrittore, giornalista, docente universitario, Francesco Alberoni è stato un importante protagonista del panorama culturale della nostra epoca e, soprattutto, uno dei più intelligenti osservatori e acuti interpreti della nostra società". E' un passaggio dell'intervento con cui il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ricordato in Aula il professor Francesco Alberoni. Dopo il ricordo di La Russa, l'aula di Palazzo Madama ha osservato un minuto di silenzio. Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Un minuto di silenzio in Aula Senato per Francesco Alberoni

"È con sentimenti di sincero affetto e commozione che desidero ricordare in questa Aula il Professor Francesco Alberoni. Sociologo, scrittore, giornalista, docente universitario, Francesco Alberoni è stato un importante protagonista del panorama culturale della nostra epoca e, soprattutto, uno dei più intelligenti osservatori e acuti interpreti della nostra società". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo in Aula. "Nel corso della sua lunga carriera accademica, Francesco Alberoni ha ricoperto la cattedra di sociologia in alcune delle più importanti università italiane e internazionali: dalla Cattolica di Milano all'Università di Losanna, dall'Università di Catania alla Statale di Milano, diventando un irrinunciabile punto di riferimento per generazioni di studenti e di docenti - ha ricordato La Russa -. Verso la fine degli anni 60 ha ricoperto con autorevolezza il ruolo di Rettore dell'Università di Trento, impegnandosi sia nel potenziarne il suo ruolo come istituto superiore di scienze sociali, sia nello sviluppo di un modello universitario più moderno e attento al coinvolgimento degli studenti nelle scelte didattiche". Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)

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La Russa ricorda Francesco Alberoni in Aula: "Ha reso onore all'Italia"

"Non si può far finta di nulla dinanzi ad una linea d'azione del governo tutta propaganda e racconto, tanto epico quanto fasullo: un po' come quei set cinematografici che risplendono di luci, colori, raffinatezze architettoniche, gioielli di arredamento, sontuosità di abiti che, però, sono falsi, di cartapesta, trucchi di scena, illusioni. Più che piano Mattei verrebbe da chiamarlo 'Piano Mattel'. Quella della Barbie. Per quanto è finto, di plastica e vuoto". Lo ha dichiarato Anna Ascani, deputata del Partito democratico e vicepresidente della Camera, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul decreto legge Piano Mattei. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Ascani (Pd): "Altro che Mattei, è piano Mattel, quello della Barbie, di plastica e vuoto"
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