La lunga e calorosa stretta di mano di Giorgia Meloni con il premier indiano Modi a Johannesburg, al vertice G20 del Sudafrica. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
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La lunga e calorosa stretta di mano di Giorgia Meloni con il premier indiano Modi a Johannesburg, al vertice G20 del Sudafrica. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
"L’Organizzazione Mondiale del Commercio ha bisogno di essere ripensata, e deve essere chiaro a tutti che i partenariati sono reali solo quando sono paritari e generano benefici a tutti gli attori coinvolti. Questa è la filosofia che ha guidato l'Italia attraverso la lente del Piano Mattei per l'Africa. Un modo nuovo di guardare al continente africano, non come un problema ma come una opportunità; non fare lezioni dall'alto verso il basso, ma con rispetto. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge già 14 Nazioni africane – numero che intendiamo aumentare ogni anno – e che può contare su sinergie ben strutturate con l’Unione Africana, le Nazioni Unite, le istituzioni finanziarie internazionali e l’Unione Europea con il Global Gateway. I risultati che sta producendo sono fatti. Penso al Corridoio di Lobito tra Angola e Zambia per collegare e far prosperare regioni oggi isolate, al quale stiamo dando un contributo importante. Penso all’apertura a Roma dell’AI Hub for Sustainable Development, che coinvolgerà centinaia di start-up africane per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Penso all'utilizzo delle acque reflue nell'ambizioso progetto TANIT in Tunisia per il recupero di terreni improduttivi", così la premier Giorgia Meloni al G20 in Sudafrica. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
"Le priorità sulle quali investiamo sono condivise con le Nazioni africane, e sono reali. Salute, agricoltura, acqua, infrastrutture, e soprattutto formazione. Perché nulla si può fare se non si valorizza il capitale umano. Come tutti sanno, penso che nessuno possa davvero pensare di aiutare il continente africano semplicemente accettando che centinaia di migliaia di giovani africani paghino i trafficanti per raggiungere l'Europa. Per questo, insieme alla Nigeria, e in partenariato con la Global Partnership for Education, abbiamo lanciato una campagna per raccogliere 5 miliardi di dollari e migliorare l’istruzione di 750 milioni di bambini in diverse Nazioni. Ma per costruire un’Africa capace davvero di competere ad armi pari, ovviamente non possiamo ignorare il peso del debito che grava su molte delle Nazioni di questo Continente. L’Italia ha dunque deciso di ridurre, nei prossimi dieci anni, il debito dei Paesi a reddito medio basso del 50% e soprattutto di riconvertire l’intero debito dei Paesi meno sviluppati in piani di investimento per quei Paesi. Una scelta che considero una scelta di giustizia e di responsabilità, che speriamo altri seguiranno", così la premier Giorgia Meloni al G20 in Sudafrica. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
Meloni al G20: Lavorare con partner Usa e Ue per pace giusta in Ucraina "Altri prima di me hanno parlato di questo ‘spirito di Ubuntu’, parte della cultura di questa Nazione, secondo il quale noi “definiamo ciò che siamo in relazione all’altro”. Sono ovviamente d’accordo ma vorrei aggiungere che, nel mondo interconnesso che viviamo, noi cresciamo, o arretriamo, in relazione all’altro. Lo abbiamo visto molto chiaramente in questi ultimi anni, con gli effetti del cambiamento climatico, della crisi pandemica, dell'ingiustificata guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, e voglio dire che l'Italia è pronta a lavorare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta, così come l'Italia sta già contribuendo in Medio Oriente a consolidare un risultato fragile ma molto importante. Ad ogni modo, sappiamo che questi fenomeni hanno impattato ben oltre i confini nei quali si consumavano. Per questo è inevitabile la cooperazione, ed è per questo che serve una crescita basata su regole condivise, e relazioni commerciali realmente eque", così la premier Giorgia Meloni al G20 in Sudafrica. Chigi (Alexander Jakhnagiev)
"Abbiamo avuto un incontro oggi che mi ha davvero sorprendente... Lo aiuterò a realizzare i suoi sogni per New York. Potremmo non essere d'accordo su come arrivare all'obiettivo, ma collaboriamo per New York. È una città che tutti e due amiamo", così Trump alla Casa Bianca ricevendo il neoeletto sindaco di New York Mamdani. X (Alexander Jakhnagiev)
"Ha detto che sono un fascista? E' tutto a posto. Non importa", così Trump alla casa Bianca, ricevenmdo il neo eetto sindaco di New York Mamdani. X (Alexander Jakhnagiev)
"Ho parlato con loro, abbiamo un piano. È orribile quello che sta succedendo. È una guerra che non sarebbe mai dovuta scoppiare... pensiamo di avere un modo per ottenere la pace. Zelensky dovrà farselo piacere." Lo ha detto Donald Trump stasera durante l'incontro con Zohran Mamdani. WhiteHouse (Alexander Jakhnagiev)
Se dovessimo implementare anche solo un quarto di questa iniziativa, sarebbe sufficiente a stimolare il commercio unico a tal punto da compensare completamente l'impatto dei dazi statunitensi sulla crescita. Il nostro mercato interno è rimasto fermo, soprattutto nei settori che determineranno la crescita futura, come la tecnologia digitale e l'intelligenza artificiale, nonché in quelli che la finanzieranno, come i mercati dei capitali. Diversi ambiti importanti, il perdurante del requisito dell’unanimità in seno al Consiglio europeo impedisce ancora progressi significativi verso il completamento del mercato unico", lo ha detto la Presidente della Bce Christine Lagarde a Francoforte al 35° congresso bancario europeo. Bce (Alexander Jakhnagiev)
"Non tradirò gli interessi ucraini nel processo di pace guidato dagli Usa. Siamo ora in uno dei momenti più difficili della nostra storia. La pressione sull’Ucraina è al suo massimo. Faremo tutto il possibile affinché il risultato sia la fine della guerra. E non la fine dell’Ucraina, della pace in Europa e della pace globale. Vigilerò perché, fra tutti i punti del piano, non vengano trascurati almeno due valori fondamentali: la dignità e la libertà degli ucraini. Tutto il resto si basa su questo", lo ha detto Zelensky in un video-discorso alla Nazione. Telegram (Alexander Jakhnagiev)
"Siamo ora in uno dei momenti più difficili della nostra storia. La pressione sull'Ucraina è al suo massimo. L'Ucraina potrebbe ora trovarsi di fronte a una scelta molto difficile: o la perdita della sua dignità o il rischio di perdere un partner chiave", lo ha detto Zelensky in un video parlando alla Nazione. Telegram (Alexander Jakhnagiev)