La stagione 1923/24 dei rossoneri fu tutt'altro che appagante: un ottavo posto nel girone B delle eliminatorie nel nord Italia. La gente ballava ai gol di Santagostino, ma non bastò
nostAlgia canaglia
Tra il '90 e il '92 il Mago della Bovisa conquistò un quarto posto in serie A e condusse i suoi attraverso una strepitosa cavalcata europea. E pensare che iniziò tutto con una contestazione
Il tecnico pisano riusciva a domare uno spogliatoio di selvaggi: Chinaglia e quegli altri si randellavano nelle partitelle e finivano spesso in risse nei locali. Ruvidi ma vincenti: dalla B allo scudetto in tre anni
Arrivarono insieme e insieme se ne andarono: uno lo chiamavano "rasoio" per la precisione chirurgica dei lanci, l'altro era "Attila" per la ferocia con cui tentava di dominare l'area. Amatissimi dai tifosi del Milan, ma alla fine relativamente incisivi
Per oltre dieci anni è stato il gancio imprescindibile dell'attacco interista e la croce delle difese altrui: Sandro ha fatto molti gol anche altrove, ma il suo sentimento romantico resta appeso lì
Molto prima di Gigi nazionale c'è stato un altro (parente) con il suo cognome e il suo ruolo: idolo dei rossoneri per una decade, prima di mettersi a girovagare
Oggi che alla Vecchia Signora - pur piazzata ai piani più nobili del campionato - si imputa la carenza di bel gioco, viene da frugare nel passato per domandarsi quale sia stata la sua versione migliore
Alto soltanto 168 centimetri, rimase in giallorosso per sette stagioni. Anche se giocò poco conquistò il cuore dei tifosi per il suo carattere da trascinatore
Nella lunga carriera del mister, da poco tornato al Napoli, il vero miracolo resta quello compiuto sulla panchina granata 2006-07 malgrado la maxi penalizzazione
Il torneo "Città di Roma" del febbraio 1997 vide scendere in campo un pupone acerbo, ma già scintillante: il finlandese poteva restarsene dov'era