È la ghiandola e l'organo più grande dell'organismo, si trova nella parte superiore destra dell'addome e svolge innumerevoli funzioni vitali. Dalla produzione della bile alla gestione del glucosio, passando per la depurazione del sangue, e molto altro, il fegato ha un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dell'organismo, ma quando entra in una fase di sofferenza lo fa in silenzio senza rilasciare segnali evidenti. Questi si palesano solo quando il danno è in stato avanzato.
Imparare ad ascoltare i segnali che il corpo ci trasmette è un esercizio importante, così da intervenire per tempo e chiedere supporto al medico per una cura adeguata. Scopriamo insieme i sintomi da non sottovalutare così da intercettare la presenza di problemi epatici.
Fegato, ecco il suo ruolo

Protetto dalla gabbia toracia ecco il fegato, l'organo più grande del corpo umano, la ghiandola più importante per il buon funzionamento dello stesso. Si trova nella zona superiore destra dell'addome, sotto il diaframma a pochi passi dalla parte finale del polmone destro, accanto allo stomaco e al colon traverso, in relazione anche con la testa del pancreas. Vanta una forma morbida ovaloide, è composto da quattro lobi, suddivisi a loro volta in otto segmenti, ed è rivestito da una capsula fibrosa nota come capsula di Glisson. Può pesare dal chilo al chilo e mezzo e, visto il suo maxi formato, può raggiungere anche i 28 centimetri di lunghezza. La struttura del fegato è costituita da lobuli esagonali contenenti cellule specializzate, noti come epatociti, presenti all'80% e che svolgono quasi tutte le funzioni dell'organo. Il restante 20% è composto da cellule stellate o di Ito che supportano una delle capacità speciali del fegato, quella di rigenerarsi. Il fegato è irrorato dall'arteria epatica e attraversato dalla vena porta, ma anche dalla via biliare.
Scopriamo nel dettaglio le sue funzioni, il fegato è molto importante perché svolge funzioni metaboliche ovvero produce la bile necessaria per l'emulsione dei grassi, la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi, lo smaltimento delle scorie, ma anche per l'assorbimento delle vitamine liposolubili quali A, D, E, K. Supporta il metabolismo delle proteine, funge da magazzino per la vitamina B12, il ferro e il rame, ma in particolare per il glicogeno che viene trasformato in glucosio plasmato e rilasciato quando necessario. Un compito importante che consente di gestire i livelli di glucosio nel sangue, inoltre partecipa alla fluidificazione del sangue. Grazie alla presenza delle cellule di Kupffer svolge il compito di filtro per l'organismo, ripulendo il sangue ed eliminando sostanze tossiche, farmaci e scarti metabolici, rimuovendo i globuli rossi danneggiati, eliminando batteri ed agenti patogeni, stimolando il ruolo della milza e supportando le difese immunitarie.
Problemi epatici, le cause

Il fegato è un organo discreto e silenzioso, che segnala la presenza di problematiche solo quando sono in stato avanzato. Per questo è indispensabile captare tutti i segnali collaterali, ovvero quelli che l'organismo rilascia gradualmente per indicare la presenza di un disagio. Esistono alcune condizioni che possono incidere sul benessere del fegato e causare malattie e problematiche:
- cause infettive, prodotte da virus e batteri e che possono sviluppare problematiche quali epatite A, B e C;
- genetiche, malattie ereditarie per via familiare;
- immunitarie, date da uno scorretto funzionamento del sistema immunitario e che può riversarsi sul fegato stesso;
- tumorali, la formazione di un tumore che può attaccare il fegato o anche le vie biliari;
- varie, una serie di condizioni che possono incidere sul benessere dell'organo quali l'abuso di alcolici, l'eccesso di farmaci, l'accumulo di grasso nel fegato e uno stile di vita errato.
I sintomi da non sottovalutare

Come anticipato il fegato non è solito comunicare la presenza di un problema, ma è l'organismo stesso che si assume il compito di lanciare una serie di segnali da non tralasciare. Vediamo insieme quelli più comuni:
- ittero, la presenza eccessiva di bilirubina del sangue porta a un ingiallimento della pelle e degli occhi;
- affaticamento e debolezza, una forte spossatezza accompagnata da scarsa lucidità mentale, debolezza e sonnolenza, specialmente dopo i pasti, e con sbalzi d'umore segno di un accumulo di tossine a livello epatico;
- senso di pesantezza addominale, con dolore e crampi, difficoltà digestive in tandem con alitosi, eruttazioni continue e bocca amara;
- urine e feci, cambio della colorazione delle prime che risultano più scure mentre le feci appaiono più chiare o color argilla;
- prurito e pizzicore della cute, cresce la voglia di grattare tutta la pelle perché vi è un eccesso di tossine che il corpo cerca di espellere attraverso la stessa;
- colesterolo alto, che può causare accumuli aterosclerotici con conseguenze cardiovascolari;
- gonfiore, sia all'addome che alle gambe e alle caviglie dato dalla ritenzione idrica, con una forte facilità a sviluppare lividi;
- allergie e intolleranze, collegate a un'alterazioni della mucosa e della flora batterica intestinale, che favoriscono il passaggio di molecole alimentari ad azione antigenica che generano accumulo di tossine e infiammazioni,
- varie, dalla nausea al vomito, ai sangunamenti anomali alla perdita di appetito e al calo di peso. Ma anche disturbi del sonno, confusione, difficoltà cognitive, perdita di memoria.
La tardiva segnalazione del problema da parte del fegato spinge a una maggiore attenzione nei confronti dei segnali lanciati dal corpo,
come appena citato. In particolare se persistenti e ricorrenti, è bene consultare un medico così da intercettare la causa scatenante, per porvi subito rimedio preservando la salute del fegato e dell'organismo stesso.