
La sinistra non conosce limiti: è disposta a tutto pur di gettare fango su Giorgia Meloni. Da ore le opposizioni sono tornate a recitare la solita cantilena: il presidente del Consiglio abbandona la conferenza stampa sulla manovra, scappa dalle domande, è allergica alla libertà di informazione, ha paura di confrontarsi con i giornalisti. Un copione ormai noto, portato avanti trascurando un elemento che fa crollare al tappeto l'ennesimo attacco: Giorgia ha dovuto lasciare in anticipo il punto con la stampa sulla Legge di Bilancio perché è dovuta partire in direzione Padova, per partecipare al funerale di Stato dei tre carabinieri morti nell'esplosione di un casolare in provincia di Verona.
L'ultimo a scagliarsi contro Meloni è stato l'immancabile Giuseppe Conte, che sui social ha denunciato l'atteggiamento del capo del governo. "Capisco l'imbarazzo per l'aumento della pressione fiscale, l'innalzamento dell'età pensionabile e il no alla tassa sugli extraprofitti delle banche mentre spendono tutto in armi. Ma non si scappa così durante le domande di una conferenza stampa sulla Manovra lasciando solo il Ministro dell'economia, augurandogli 'in bocca al lupo'", ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle. Che però ha commesso uno scivolone.
A questo punto la domanda sorge spontanea: Conte non era a conoscenza dei veri fatti o, pur di bersagliare Meloni, ha volutamente montato la polemica ignorando che il presidente del Consiglio ha dovuto abbandonare prima la conferenza stampa perché doveva recarsi al funerale di Stato? Non sapeva che stava andando a Padova per rappresentare le istituzioni - insieme al Capo dello Stato, Sergio Mattarella - per dare l'ultimo saluto ai tre carabinieri?
È questa la fotografia più inquietante che è stata scattata dal post di Conte. A rendere il tutto ancora più grave è un dettaglio tutt'altro che secondario: il leader del M5S ha sganciato la sua bordata proprio oggi, verso ora di pranzo. Quindi a distanza di circa 24 ore dall'accaduto. Per caso, da rappresentante delle istituzioni, non ha assistito alle esequie in diretta televisiva? Non ha partecipato, seppur a distanza, al doloroso addio? Insomma, non era a conoscenza della doverosa partecipazione del presidente del Consiglio?
Non sorprende, a dire la verità. In questi anni la sinistra non si è fatta problemi quando si trattava di gettare discredito sul governo italiano.
Come Elly Schlein: la segretaria del Partito democratico, nel solidarizzare con Sigfrido Ranucci per l'attentato subìto, ha affermato che "la libertà e la democrazia è a rischio quando l'estrema destra è al governo". Come se la responsabilità fosse dell'esecutivo guidato da Meloni. Il campo largo non conosce vergogna.