È elogiato come simbolo di un’era irripetibile, ma era criticato dall’élite in quanto "nazionalpopolare"

È elogiato come simbolo di un’era irripetibile, ma era criticato dall’élite in quanto "nazionalpopolare"
Pippo Baudo raccontava di dover il suo successo a Rin Tin Tin: un imprevisto nella messa in onda del celebre telefilm avrebbe portato in TV, quasi per caso, la prima puntata di Settevoci. Dietro l’aneddoto, la storia affascinante del cane-eroe diventato star del cinema e della televisione
Un ritratto intimo di Pippo Baudo, tra origini siciliane, legami familiari e relazioni sentimentali. Dalla figlia Tiziana al riconoscimento tardivo di Alessandro, fino ai matrimoni con Angela Lippi e Katia Ricciarelli. Un uomo pubblico amatissimo, ma riservato nella sfera privata
Mediaset dedica una serata speciale a Pippo Baudo, storico volto della televisione italiana, con uno speciale di "Zona Bianca" condotto da Giuseppe Brindisi. Lo speciale andrà in onda questa sera in prima serata su Rete 4
Per il celebre conduttore è stata allestita una prima camera ardente privata presso il Policlinico Campus Biomedico di Roma Sud, dove si trovava ricoverato. Domani e martedì il feretro al Teatro delle Vittorie
Pippo Baudo si è inventato lui da solo, è stato uno, nessuno, centomila, non nel senso drammatico dell'opera del suo corregionale, è stato la televisione e il televisore, soggetto e oggetto, artista delle larghe intese, collezionista del vintage e del modernariato sui vari teatri televisivi, di Stato e privati
Con lui si spegne un'epoca, si spegne quella tv con cui sono cresciute generazioni di italiani, si spegne l'ultimo dei grandi presentatori
Ha scoperto... quasi tutti. Grazie a lui la canzone è diventata un successo tv
Il suo primo trionfo risale a "Settevoci". Poi i record dei Festival di Sanremo, gli imprevisti trasformati in spettacolo, il litigio con Manca per colpa di Grillo...
Dalla prima volta all’Ariston nel 1968 alle 13 conduzioni record, Baudo ha segnato Sanremo con idee, imprevisti e scoperte musicali. La sua morte lascia un vuoto nella memoria collettiva italiana