Polemica tra il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e i Gruppi di Italia viva e del Pd durante la commemorazione dell’80esimo anniversario della Liberazione. La seconda carica dello Stato ha infatti iniziato il suo intervenuto rimanendo seduto, poi, su iniziativa della capogruppo di Italia viva, Raffaella Paita, si sono alzati i colleghi della sua formazione politica, quindi anche quelli del Pd. “Se preferite parlo in piedi. Non è una celebrazione di una persona scomparsa, è una celebrazione che guarda all’oggi, a ieri e al futuro. Mi pare che questa polemica è veramente e completamente fuori luogo, visto che a questo si potrebbe dare una interpretazione strumentale, faccio quello che secondo me non è esatto -ha concluso La Russa alzandosi- e cioè tenervi in piedi mentre parlo. Accorcio allora il mio intervento”. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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25 aprile, La Russa parla da seduto, poi si alza in piedi su richiesta di Pd e Iv: Polemica inutile

- "Domani ricorre l'80/mo anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dalla sconfitta del fascismo. È una giornata importante nel solco degli ideali di democrazia, dialogo, comprensione, rispetto reciproco che sono scolpiti nella Costituzione e che sono il cardine della nostra comunità nazionale. Ed è proprio l'adesione alla prima parte della Costituzione, dove i valori in positivo sono non solo ben delineati e scolpiti, ma condivisi senza reticenze, da tutti coloro, nessuno escluso, che siedono in quest'Aula e che io sono convinto sono ormai nel cuore di tutti gli italiani, il miglior modo per ricordare e celebrare una data che vorrei sempre di più data di tutti". Lo ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in occasione della commemorazione dell'80/mo anniversario della Liberazione. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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La Russa: "Spero che il 25 Aprile sia una data di tutti"

“Vorrei parlare con chi ha chiesto di festeggiare il 25 aprile in maniera sobria. Vorrei capire cosa aveva in mente. Chi ha detto così pensa che domani, quando sarò a Sant’Anna di Stazzema, non ricorderò in maniera sobria persone come Antonio Tucci, un ufficiale di marina a cui è stata trucidata la famiglia dai nazi-fascisti? Crede che non farò lo stesso quando ricorderò la memoria di Nando Pegollo, che contribuì a liberare la mia terra? Noi vorremmo vivere in un Paese in cui il 25 aprile non è divisivo, ma lo è perché c’è ancora chi non ha il coraggio di dire: “sono antifascista”. Il cuore ti si riempie di gioia quando si festeggia la liberazione. Quando si grida “ora e sempre resistenza”. Si vive meglio perché ci si connette a tutta quella storia e quel sacrificio di chi ci ha donato la libertà. E allora auguri di buon 25 aprile anche a chi lo vive ancora oggi come una sconfitta”. Così in Aula Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Ricciardi (M5s): 25 Aprile divisivo perché c'è ancora chi non riesce a dirsi “antifascista”

"Dalle ceneri del conflitto sorse infatti la Costituzione, che definì le coordinate di un ordinamento radicalmente nuovo. Il testo della Costituzione, approvato a larghissima maggioranza nella seduta del 22 dicembre 1947, accolse il frutto di una lunga e articolata elaborazione giuridica e culturale. Si tradusse in un progetto di convivenza politica, economica e sociale ispirato ai princìpi di libertà, uguaglianza, pace e tutela dei diritti inviolabili dell’uomo. Sono valori universali, che costituiscono il fondamento stesso della nostra identità. Con questa consapevolezza, le forze politiche costituenti, anche se molto distanti tra loro, si impegnarono per superare divisioni e contrasti, con l’obiettivo di garantire la stabilità e la tenuta della neonata Repubblica. Adesso come allora, la Carta fondamentale non si esaurisce, quindi, in un insieme di norme giuridiche, ma rappresenta un patrimonio comune che ci identifica come popolo. Essa appartiene a ogni cittadino, che deve onorarla e difenderla. A maggior ragione, in un periodo complesso come quello attuale, segnato da gravi conflitti e dal ritorno di inaccettabili manifestazioni di odio e di violenza. In un simile scenario è indispensabile riaffermare con orgoglio le origini più autentiche della nostra democrazia. Con questo spirito siamo chiamati a celebrare il 25 Aprile. Una ricorrenza che rappresenta un monito a ripudiare ogni forma di sopraffazione e a impegnarsi, giorno dopo giorno, nella costruzione di una società saldamente ancorata ai valori della libertà e della democrazia e capace di rigenerare speranza. Così Lorenzo Fontana sul 25 Aprile. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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25 Aprile, Lorenzo Fontana: Da ceneri conflitto sorse Costituzione, che appartiene a ogni cittadino

"Care colleghe, cari colleghi, il 25 aprile 1945 il popolo italiano riconquistava la propria libertà dopo oltre vent’anni di dittatura fascista e il dramma della guerra e dell’occupazione tedesca. In uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese, quando ogni speranza sembrava ormai perduta, donne e uomini, giovani e anziani, militari e civili, offrirono un generoso contributo nella lotta di Liberazione. Molteplici furono le anime della Resistenza, così come le opinioni e le idee dei suoi protagonisti, a dimostrazione di una pluralità che fu anche la sua forza. Ma tutti erano accomunati dallo stesso obiettivo: sconfiggere la barbàrie nazifascista, anche a costo della propria stessa vita. E, per questo, a loro va il mio commosso pensiero e l’espressione, a nome mio personale e di tutta la Camera dei deputati, della più profonda e sincera gratitudine. Il loro esempio ricorda a noi tutti come, anche nelle avversità, sia possibile mantenere salda la rotta con determinazione e senso di responsabilità, agendo per il bene comune", così Lorenzo Fonatana alla Camera. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Liberazione, Lorenzo Fontana: "Celebrare ricorrenza doveroso tributo a memoria di chi ha combattuto"

“Con profonda commozione, ci uniamo al dolore della Chiesa universale per la scomparsa di Papa Francesco. La sua morte lascia un vuoto immenso. Le sue parole di pace, i gesti di misericordia e il costante richiamo alla fratellanza tra i popoli resteranno un faro per le generazioni future. In questo momento di lutto, siamo vicini a tutta la comunità dei cristiani e a chi, in ogni angolo del pianeta, piange la perdita del Santo Padre. Che il suo esempio continui a ispirare il cammino di chi crede in un mondo più giusto, umano e solidale”. Lo dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Il Presidente della Camera Fontana: Sono addolorato, Papa Francesco lascia vuoto immenso

"Papa Francesco ti faceva sentire prezioso, in quanto essere unico e irripetibile come ogni essere umano. Sarò sempre grata per il tempo trascorso insieme, per gli insegnamenti e i consigli tra cui "non perda mai il senso dell'umorismo", anche l'ultima cosa che mi ha detto. Disse ai pellegrini che è triste un monarca inacidito perché «non puoi guidare altri se non provi gioia per quello che fai. Dava all'allegria valore molto più grandi". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla commemorazione di papa Francesco. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni ricorda Papa Francesco: Ultima cosa che mi disse è "non perdere umorismo"
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