"Attualmente sulla piattaforma sono presenti quasi 178 mila offerte di lavoro, oltre ai progetti ulteriori, e proposte per oltre 513 mila corsi di formazione, ma voglio segnalare anche a questo Parlamento che su 249 mila potenziali occupabili che negli ultimi mesi percepivano il reddito di cittadinanza, solo 55 mila hanno presentato domanda" per l'assegno di inclusione: "poco più del 22% della platea". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il Question Time in Aula alla Camera. "È possibile che alcune di queste persone abbiano trovato lavoro privatamente, ma è possibile anche che alcune di loro non cercassero un'occupazione o preferissero lavorare in nero: questa è la ragione per la quale sono molto fiera del lavoro che abbiamo fatto, perché se non sei disponibile a lavorare, non puoi pretendere di essere mantenuto con i soldi di chi lavora ogni giorno", ha aggiunto. Fonte ideo: Chigi (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Meloni: "Solo 22% ex rdc ha richiesto supporto. Chi non vuole lavorare non può essere mantenuto"

"Abbiamo dimostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagarsi le campagne elettorali". Lo ha detto la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, rispondendo in Aula alla Camera dei deputati ad un'interrogazione sulle iniziative volte ad apportare, nell'ambito del negoziato tra le istituzioni europee, modifiche all'accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita raggiunto in sede Ecofin a dicembre 2023. Il deficit italiano al 5,3 per cento "è causato soprattutto dalla ristrutturazione gratuita delle seconde delle terze case", ha concluso. Fonte video: Chigi (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Meloni a M5s: "È finita stagione soldi al vento per pagare campagne elettorali"

"Lei è un re Mida al contrario: lui tutto quello che toccava trasformava in oro, lei tutto quello che tocca distrugge". Lo ha rimarcato il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, replicando in Aula alla Camera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Fonte video: Chigi (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Conte a Meloni: "Lei è un Re Mida al contrario, ciò che tocca distrugge"

"Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte importante della storia industriale nazionale e un patrimonio che merita la massima attenzione, e questo credo significhi avere anche il coraggio di criticare le scelte del management, come lo spostamento della sede fiscale all'estero, o l'operazione di presunta fusione tra il gruppo italiano Fca e il gruppo francese Psa che celava in realtà un'acquisizione da parte francese dello storico gruppo italiano tanto che oggi nel cda di Stellantis siede un rappresentante del governo francese, e non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengano conto molto più delle istanze francesi. In Italia siamo passati da oltre un milione di auto prodotte nel 2017 a 700mila nel 2022. In Italia sono andati persi oltre 7mila posti di lavoro. Noi vogliamo difendere l'interesse nazionale, instaurare un rapporto equilibrato con Stellantis, e il ministro Urso ha incontrato più volte le persone in questione per difendere i posti di lavoro. Con questo scopo è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il ministero e Stellantis e abbiamo previsto incentivi e misure di sostegno per attrarre nuovi investitori e costruttori. In ultimo abbiamo modificato le norme incentivando chi torna a produrre in Italia e scoraggiando chi delocalizza, che dovrà restituire ogni beneficio o agevolazione pubblica ricevuto negli ultimi dieci anni. Vogliamo tornare a oltre un milione di auto prodotte in Italia. Se si vuole vendere un'auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, quell'auto deve essere prodotta in Italia". Lo ha detto in Aula alla Camera la premier, Giorgia Meloni, rispondendo al question time a un'interrogazione di Azione-Per presentata da Matteo Richetti. Fonte video: Chigi (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Stellantis, Meloni: "Difendiamo interessi italiani, penalizzare chi delocalizza"

"L'Italia ha sempre ribadito che il popolo palestinese ha diritto a uno Stato indipendente, sicuro ed economicamente prospero: è una posizione che questo governo ha ribadito banalmente perché è una soluzione giusta, necessaria e nell'interesse dei palestinesi ma, a nostro avviso, anche nell'interesse di Israele. È la ragione per la quale posso dire che non condivido la posizione recentemente espressa dal primo ministro israeliano sulla materia". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il premier time in Aula alla Camera. "Spero che si convenga sul fatto che il riconoscimento non può essere richiesto unilateralmente" e "che la precondizione per qualsiasi ipotesi di trattativa in questa direzione è il riconoscimento da parte degli interlocutori di Israele, del diritto all'esistenza dello stato ebraico e del diritto per i suoi cittadini a vivere in pace e in sicurezza". Fonte video: Chigi (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Meloni: "Non condivido posizione Netanyahu, Palestina ha diritto a un proprio Stato"

"Colleghi, come sapete, ci ha lasciato Gigi Riva, comunemente da tutti noi ricordato come "rombo di tuono", un appellativo che gli diede Gianni Brera, un giornalista non dimenticato. Pur passando gli anni e le generazioni, tale è rimasto l'appellativo per questo grande, non solo calciatore, ma per questo grande uomo. La caratteristica, infatti, di Gigi Riva, anzi, per dirlo come direbbero i sardi, "Gigirriva" con due erre e tutto attaccato, è stata quella di essere, non soltanto il calciatore più prolifico, in fatto di gol, della nazionale italiana, ma di essere anche un grande uomo, che non aveva bisogno di tante parole. Il suo silenzio, tante volte, parlava da solo". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prendendo la parola in Aula. "Il suo esempio rimane come calciatore, come uomo, come dirigente della Nazionale - ha aggiunto -. Nel 1970, prima di essere dirigente, fu uno dei protagonisti, come calciatore, della partita del secolo, come venne definita. La ricordate: la famosa partita Italia-Germania 4-3. E questo dopo che, quattro anni prima, aveva vinto il campionato europeo. Trentacinque gol in quarantadue presenze: nonostante i tanti campioni che l'Italia ha avuto, queste reti rimangono il record che Gigi Riva porta in Paradiso. Ma in Paradiso egli porta anche la sua capacità di dire no. Perché è facile dire sì. C'era una canzone, il cui autore si chiamava Leo Valeriano, che parlava del coraggio di dire di no. Erano gli anni in cui era facile dire sì e questa canzone esaltava chi aveva il coraggio, a volte, di rifiutare i falsi miti della società. Ecco, Gigi Riva ebbe offerte dalla Juventus, dall'Inter, dal Milan, ma aveva trovato casa in Sardegna: a Cagliari, ma in tutta la Sardegna". Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
La Russa omaggia Gigi Riva, il ricordo e l'applauso in Senato

"'Rombo di tuonò è il nome rimasto negli anni per Riva, un grande uomo, non soltanto un grande calciatore, il suo esempio parlava da solo. Nel '70 fu protagonista della partita del secolo, il famoso 4-3 con la Germania". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commemora il bomber scomparso lunedì sera. "Restano i record che porta in Paradiso, ma anche la sua capacità di dire no, ebbe offerte dalla Juve, dall'Inter, dal Milan, a chi prometteva più soldi, ma scelse la Sardegna". "Grande campione nella vita -ricorda- ha sempre tenuto dignità e riserbo, tutti vorremmo somigliarli, ma di Gigi Riva non ne nascono spesso, lui è anche la nostra buona coscienza, un esempio di come c'è una Italia vera che in lui si può rispecchiare", ha concluso poi tra gli applausi dell'Aula. Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Addio a Gigi Riva, La Russa: "In paradiso porta suoi record e coraggio di dire anche no a più soldi"

L'Aula della Camera ha ricordato, con un minuto di silenzio ed un applauso, Gigi Riva, l'ex calciatore scomparso ieri all'età di 79 anni, protagonista dello scudetto del Cagliari nel 1970. "Era una persona, che non era sarda, e che era rimasto innamorato della Sardegna con l'orgoglio di avere dato il sogno del tricolore, con il Cagliari, ad una terra dimenticata. Gigi Riva è stato un grande italiano, un grande cagliaritano, un grande sportivo, un grande uomo e lo rimarrà per sempre", ha affermato il deputato sardo di Fratelli d'Italia, Salvatore Deidda. "Gigi Riva era un uomo schivo, con un sorriso malinconico, che ha trattato le persone con estremo garbo, gentilezza, umiltà", ha osservato dal canto suo il deputato sardo di Forza Italia, Ugo Cappellacci. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Omaggio a Gigi Riva in Aula Camera, un minuto di silenzio ed applauso dei deputati

"Colleghi, io sospendo la seduta ma vi dico che ci sono degli studenti che ci guardano, non stiamo dando il buon esempio". così il PResidente di turno del Senato, Gianmarco Centinaio, durante il voto sull'autonomia che ha causato la bagarre in Senato, con i banchi dell'opposizione che hanno intonato l'Inno di Mameli mentre la maggioranza esultava per il via libera al provvedimento. Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Bagarre in Senato su voto Autonomia, Centinaio: Studenti ci guardano, non diamo buon esempio

Mentre il Senato dà il via libera al ddl Calderoli, dagli scranni del Pd, in Senato, parte il coro con l'inno di Mameli. E' la protesta dei senatori dell'opposizione che già poco prima avevano sventolato in Aula il tricolore, per sottolineare la contrarietà alla riforma dell'autonomia differenziata, ai democratici si uniscono i pentastellati. Un coro subito 'doppiatò dai banchi della maggioranza che ha voluto fare suo l'inno, quasi a significare che con la riforma, nel frattempo approvata dall'Aula, non ci sarà alcun problema per l'unità del paese. Poi spunta pure, grazie alla leghista Mara Bizzotto, una bandiera della Lega. Preso tra due fuochi, il presidente d'Aula Gian Marco Centinaio, sospende la seduta. Fonte video: Senato (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Autonomia differenziata, via libera del Senato. Da banchi opposizione parte inno Mameli durante voto
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica