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Fiocco azzurro al Bioparco di Roma. È nato un maschio di cammello della Battriana (Camelus bactrianus); i genitori sono Rebecca, che ha sette anni, e Finn, di cinque anni. Il piccolo è venuto alla luce lo scorso 28 febbraio; i guardiani del reparto erbivori hanno deciso di chiamarlo Frosy. Il cammellino è in ottima salute, è vispo, ama prendere il sole, e sta sempre con la mamma che lo allatta regolarmente, sotto lo sguardo attento della nonna Enza, madre di Rebecca e della zia Pasqualina, sorella di Rebecca. “Questa famiglia allargata – spiega la Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Paola Palanza, etologa - rappresenta l’ambiente sociale naturale per questi animali, che in natura vivono in gruppi matrilineari e hanno moltissime interazioni di gioco fra loro. Venite a osservarli; i cammelli sono specie molto interessanti da conoscere poiché sono un esempio di adattamenti ad ambienti estremi”. Il cammello della Battriana vive in Asia Centrale, nelle zone desertiche e steppose, dove le temperature oscillano dai – 29°C in inverno ai + 38°C in estate. Di conseguenza, l’animale ha sviluppato molti adattamenti come le folte sopracciglia e le narici, chiudibili ermeticamente, che lo proteggono dalle tempeste di sabbia e la folta pelliccia durante l’inverno, che viene persa in estate. Inoltre, resiste anche molti giorni senza bere e ha sviluppato la capacità, unica tra i mammiferi, di bere acqua salmastra. Le principali minacce per questo animale sono la degradazione e la perdita dell'habitat, oltre alla caccia per la carne e la pelle. Una falsa credenza vuole che nelle gobbe ci sia acqua, in realtà sono riserve di grasso che permettono ai cammelli di resistere anche per lunghi periodi senza cibo. Quando il cibo scarseggia, il grasso contenuto nelle gobbe viene metabolizzato e trasformato in riserva di energia e acqua. Bioparco (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Fiocco azzurro al Bioparco di Roma, è nato il cammellino Frosy

Il 14 febbraio 2004 Marco Pantani viene trovato senza vita in una stanza d’hotel a Rimini. Overdose, dicono. Ma la scena del ritrovamento, le ferite sospette e i soldi scomparsi raccontano un’altra storia. Il Pirata era davvero solo quella notte? Chi voleva farlo tacere? Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università Statale di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso

Alessandro Politi
Marco Pantani: incidente, complotto o omicidio?

In un mondo di professorini c'è un ragazzino che ha molto da insegnare a tutti

Luigi Mascheroni
Non salire quelle scale
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