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Geolocalizzatori, telecamere, programmi di ricostruzione facciale e tavole touch screen. Sono solo alcuni degli strumenti utilizzati dagli specialisti informatici della Polizia di Stato che per mesi hanno lavorato al fianco degli investigatori della Squadra Mobile di Venezia per risolvere il clamoroso furto dei "gioielli dei maharaja", avvenuto nel capoluogo veneto il 3 gennaio scorso. Durante le indagini sono stati riscostruiti prima i percorsi fatti dalla banda di ladri, poi i loro volti e le loro altezze, fino a risalire alle loro esatte identità.

LaPresse
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Ad Albisola Superiore, vicino a Savona, un automobilista 40enne si è lasciato scappare un'espressione blasfema davanti a una scuola dove stavano entrando decine di bambini. I vigili lo hanno sentito e per l'uomo è scattata la multa

Gianni Carotenuto
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