I rapinatori hanno agito ieri pomeriggio ai danni di una filiale della provincia di Agrigento, minacciando gli impiegati hanno acciuffato il bottino scappando via, le indagini dei carabinieri sono state veloci e i tre sono stati arrestati
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I rapinatori hanno agito ieri pomeriggio ai danni di una filiale della provincia di Agrigento, minacciando gli impiegati hanno acciuffato il bottino scappando via, le indagini dei carabinieri sono state veloci e i tre sono stati arrestati
In "buone condizioni generali" anche l'italiano rimpatriato da Wuhan. Ancora 13 i pazienti ricoverati allo Spallanzani, ma 46 sono stati dimessi
Rapina ieri pomeriggio in una banca di Raffadali, nella provincia di Agrigento. I rapinatori hanno portato via un bottino da 50mila euro. Mentre un complice era in macchina pronto alla fuga, due rapinatori sono entrati con il volto parzialmente coperto dentro la filiale riuscendo a farsi consegnare tutto il denaro liquido presente nelle casse. Le indagini avviate dai carabinieri del comando provinciale sono state veloci. Nel giro di poche ore, i rapinatori sono stati trovati vicino un distributore di carburanti e tratti in arresto. Si tratta di U.D. di 53anni, M.M. di 26 anni e di R.S.F., di 43 anni. Quest’ultimo agrigentino, mentre i primi due sono palermitani.
L'uomo approfittava dello stato di incoscienza dei pazienti che giungevano al pronto soccorso per sottrarre loro gli anelli di oro per poi rivenderli
Si tratta del primo caso in Italia. La lite tra il portiere e il direttore di gara è scoppiata al termine della partita. Ora l'arbitro rischia la radiazione
La vittima aveva incontrato il suo aguzzino in un circolo, ed aveva deciso di seguirlo in un altro locale. Durante il tragitto è stata però aggredita dall'uomo che, dopo aver cercato di baciarla, le ha strappato i vestiti per tentare di violentarla: pestata a sangue la 30enne, il soggetto è fuggito coi suoi soldi
Lo straniero, con lunga lista di precedenti, era già stato colpito da divieto di dimora nel comune di Bologna, ovviamente non ottemperato: 30 i giorni di prognosi per il carabiniere ferito
La guardia di finanza di Torre Annunziata (Napoli) e il nucleo investigativo dei carabinieri della cittadina campana hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti della 'Engy Service', una società di intermediazione operante nel mercato dei fiori. L’attività investigativa ha evidenziato che la società in questione era da considerarsi geneticamente e strutturalmente una vera e propria 'impresa di camorra' costituita dal clan Cesarano e amministrata da Antonio Martone e Giovanni Esposito, entrambi attualmente in carcere. Il sequestro preventivo di oggi, nell'ambito dell'operazione 'Monopoly', ha riguardato le quote societarie, il complesso aziendale e tutti i beni riconducibili alla 'Engy Service', che nel 2018 aveva raggiunto un volume d'affari di quasi 2 milioni di euro. (Lapresse)
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In primo grado i figli, due minorenni e un maggiorenne, avevano ottenuto 250mila euro a causa del mancato intervento dello Stato a tutelare la loro mamma. Ora il pg della Cassazione vuole che li restituiscano