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Genova, 5 settembre 1995. Luigia Borrelli viene trovata senza vita nel basso dove lavorava come sex worker. Una scena del crimine brutale: denti rotti, ferite da lotta e la punta di un trapano conficcata in gola. Un misterioso "Marittimo Marocchino" confessa, ma non verrà mai identificato. Tracce di DNA compatibili spuntano solo recentemente, ma il sospettato è ancora a piede libero. Dopo 30 anni, il caso può davvero essere risolto? Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università Statale di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso.

Alessandro Politi
Delitto del trapano: un killer ancora in libertà?

Oggi il clima è nettamente migliorato, anche se mi preoccupano le violenze che si sono registrate ultimamente nelle università con aggressioni a studenti di destra da parte di studenti di sinistra

Vittorio Feltri
Oggi è meno difficile dichiararsi di destra
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