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A seguito della sentenza choc sul processo per il disastro dell'hotel Rigopiano, parla l'avvocato Massimiliano Gabrielli, che rappresenta le famiglie di alcune vittime, e parla di un sistema che si è messo in moto per non arrivare a una vera giustizia

Gianluca Zanella
L'avvocato delle famiglie di Rigopiano: "Il sistema ha protetto se stesso"

Un proiettile a folle velocità, che si schianta contro l'auto con a bordo le due donne, uccidendole sul colpo, poco dopo il casello di Ghisolfa, a Rho, sull'autostrada A4 Torino-Milano tra venerdì e sabato scorso. La macchina era guidata da un 39enne italo marocchino che, da quanto è trapelato, potrebbe avere assunto psicofarmaci prima di mettersi alla guida. Era anche in cura da tempo per i suoi problemi psicologici. Secondo la polizia di Stato che sta conducendo le indagini, i filmati "sono stati determinanti per ricostruire l’evento e non lasciano dubbi circa la reale dinamica in quanto si vede il veicolo tamponato viaggiare a ridotta velocità per immettersi nella pista riservata al ritiro del biglietto di pedaggio e l’altro veicolo, sopraggiungere a velocità sostenuta e senza rallentare, colpire violentemente, da dietro, l’autovettura dove viaggiavano le due donne proiettandola in avanti per diversi metri".

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Un proiettile a folle velocità. Il video choc dell'incidente sulla A4
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