Cronache

"La diocesi ha pensato di venire incontro a una necessità che era quella di dove collocare le persone che morivano". Ha la voce rotta e il viso provato Don Mario, il parroco di Seriate, comune della Bergamasca, che ha aperto le porte della sua chiesa, quella di San Giuseppe, per accogliere le bare di alcune delle vittime dell’epidemia di coronavirus nella Val Seriana. Sono 80 le bare che hanno trovato accoglienza all’interno dell’edificio religioso. "C’è sembrato bello- ha aggiunto il sacerdote- È come dire che una comunità si prende cura, fa una carezza di accoglienza e di preghiera in un momento come questo. Per noi è come se fossero già nella casa del padre. Per un po’ di tempo li curiamo noi". (Lapresse)

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La chiesa di Seriate accoglie 80 bare. Il parroco: "Viene da chiedersi dove sia il Signore"

Raffaele Bruno è il primario di Malattie Infettive del San Matteo di Pavia. Ma è anche il medico che ha curato il paziente 1 di Codogno. "Per noi sono tutti pazienti 1, perché hanno tutti la stessa importanza", spiega Bruno che poi racconta: "Umanamente per me questo è stato un mese molto importante, che mi ha fatto apprezzare il meglio delle persone. E ho imparato anche che la normalità è un privlegio". (Lapresse)

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Il medico del paziente 1 di Codogno: "Ho imparato che la normalità è un privilegio"

Sono arrivati a Bergamo gli aiuti militari russi, compreso il personale medico e le forniture, che daranno il loro contributo nella lotta al coronavirus. Il carico comprende un complesso mobile di analisi e diagnostica, apparecchiature di disinfezione mobile ad alte prestazioni, oltre ad uno stock di disinfettanti e attrezzature speciali per assistere i pazienti gravi affetti da coronavirus. (Lapresse)

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Coronavirus, l'arrivo a Bergamo dei militari russi

Strade vuote e silenzio anche a Bergamo, una delle città più colpite dall'epidemia coronavirus. Per le strade solo gli appartenenti alle associazione che aiutano le persone più in difficoltà. "Stiamo sentendo molta gente in difficoltà, c'è bisogno di aiuto", fa sapere uno dei volontari con la voce rotta. (Lapresse)

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Coronavirus: Bergamo deserta, in giro solo i volontari

Dopo il picco, potrebbe arrivare una "seconda ondata" di contagi. Il rischio: "Potrebbe ricominciare tutto, con i casi che arrivano da altre parti del mondo, in ritardo rispetto all'Italia". Le ipotesi sul futuro del virus

Francesca Bernasconi
Dubbi sul post emergenza: ci sarà la "seconda ondata"?
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