"Già nel suo primo discorso alla Camera dei deputati da Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni lanciò la necessità di “un “piano Mattei” per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane” per rimuovere le cause profonde della migrazione irregolare e per contrastare il dilagare del radicalismo jihadista. Le sue parole furono tuttavia accolte con scetticismo da una parte del mondo politico e dei commentatori. Vi fu chi parlò di “scatola vuota” o di “mero slogan”. A distanza di qualche anno i fatti dimostrano che non è stato uno slogan, a ottobre dello scorso anno, vi è stata la prima semina su vasti territori algerini prima deserti, recuperati proprio grazie alle prime applicazioni del Piano Mattei. Il progetto congiunto di Bonifiche Ferraresi e del Fondo Nazionale per gli Investimenti algerino, di oltre 400 milioni di euro, sta rendendo progressivamente coltivabile un’area, prima desertica, di 36.000 ettari: un’iniziativa che, secondo le stime di The European House - Ambrosetti, porterà alla produzione di 40-45 mila tonnellate annue di cereali e legumi, con un impatto su circa 600mila persone beneficiarie, con oltre 6.000 lavoratori locali impiegati, di cui 1.500 a tempo indeterminato". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in un passaggio del suo intervento in videocollegamento a un convegno su Piano Mattei e Global Gateway organizzato al Parlamento europeo.
Chigi
(Alexander Jakhnagiev)
Agenzia Vista