"Il Governo italiano di centrodestra si presenterà al vertice europeo con un fortissimo mandato popolare e un ritrovato orgoglio nazionale. Siamo tornati autorevoli e per questo dobbiamo rivendicare un portafoglio di rilievo nell'Unione e, quindi, un ruolo da protagonisti nelle prossime trattative per i vertici europei senza tentennamenti". Lo ha detto il senatore dell'Udc Antonio De Poli, questore dell'Assemblea di Palazzo Madama, intervenendo in dichiarazione di voto sulle comunicazioni del Governo in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per tenere saldo il nostro progetto europeo -ha aggiunto- dobbiamo cambiare ora oppure non avremo molto altro tempo: lo si evince anche dalla disaffezione che i cittadini hanno dimostrato per questo voto praticamente in tutti i Paesi membri. Per farlo l'Italia -come Paese fondatore dell'Unione- dovrà avere un ruolo di massimo rilievo nel nuovo assetto istituzionale europeo perché riteniamo che così avremo capacità e forza per promuovere quel cambiamento che i cittadini, con il voto europeo, hanno sollecitato. Giochiamo una partita che vale il bene non di questo o di quel partito, ma dell'Italia e degli italiani". Senato (Alexander Jakhnagiev)

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De Poli (Udc): "Italia rivendica ruolo da protagonista in Ue"

"Oggi si è presentata in Aula ad occhi bassi, senza quella boria che in genere la contraddistingue. Ma il coraggio di dire la verità le è mancato: lo vuole dire agli italiani che il suo obiettivo lo ha fallito, presidente? Invece di invocare falsamente complotti e tradimenti della volontà popolare, lo dirà che non avete raggiunto la maggioranza come vaticinava, e che quelli che lei voleva mandare all’opposizione, ossia socialisti e liberali, hanno chiuso l’accordo, anche con i popolari, ossia con Forza Italia, senza di lei?". Lo ha dichiarato la vicepresidente del gruppo M5S al Senato, Alessandra Maiorino, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama in dichiarazione di voto dopo le comunicazioni della presidente Meloni in vista del Consiglio europeo. "La sua spregiudicatezza ha portato l'Italia a doversi accontentare che forse ci tirino un osso: una vicepresidenza o comunque nulla più del minimo sindacale. Frattanto il suo amico Viktor Orban ha già tuonato che voterà contro. Dopo questa figuraccia di proporzioni mondiali, Giorgia Meloni si prepara a fare accordi sottobanco con la vituperata sinistra, tradendo la sua famiglia europea dei Conservatori, e dunque scenderà a patti con il Partito Democratico e con i Macroniani, sempre che questi lo consentano, visto il gelo totale tra Francia e Italia, oppure condannerà il nostro Paese alla assoluta ininfluenza? Bel dilemma: tradire o sparire", ha detto. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Maiorino (M5s): "Meloni al bivio tra tradire o sparire"

"Purtroppo in molti degli interventi ho sentito questo ragionamento, per esempio su quando arriva il patto di stabilità mi si dice 'dovete fare la legge altrimenti avremo dei problemi, mi si sta dicendo che in Europa funziona così. Mi si sta dicendo che l'Europa aiuta o non aiuta gli stati membri, utilizza una linea o un'altra linea se ci si piega o non ci si piega a quello che una presunta maggioranza ha deciso. Signori è outing. Qui si sta facendo outing". Lo dice Giorgia Meloni, in Senato per le repliche dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. "Penso che sia grave sostenere 'presidente Meloni voti il pacchetto e vada a trattare per l'Italia". Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Italia si deve piegare a decisioni già assunte? State facendo outing"

L'Europa si è illusa che la pace avuta nel continente fosse qualcosa che si poteva dare per scontato: "un giorno ci siamo svegliati e abbiamo scoperto che scontato non era". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle repliche al Senato alle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. "Se chiedi a qualcuno di occuparsi della tua sicurezza" è "un qualcosa che ha un costo: lo abbiamo scoperto noi italiani e lo ha scoperto l'Europa, che ora deve correre ai ripari", ha detto la premier. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Europa si è illusa che la pace fosse qualcosa che si poteva dare per scontato"

"Quello che noi vediamo oggi è che ci sono tre partiti che si considerano una maggioranza e che distribuiscono alcuni incarichi apicali. Maggioranza? Lo vedremo in Parlamento, senatore Delrio... Lo vedremo in Parlamento con il tempo". Lo dice Giorgia Meloni, in Senato per le repliche dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. "Si considerano una maggioranza ma io credo che quella maggioranza sia molto fragile ma non è questo il tema che mi interessa. Il problema è che in teoria le istituzioni europee non funzionano così. Quando gli incarichi apicali delle istituzioni europee sono stati immaginati non sono stati immaginati in una logica di maggioranza e opposizione. Sono stati immaginati come incarichi neutrali che dovevano garantire tutti, oggi, i 27 Stati membri". Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Maggioranza Ue fragile, lo vedremo in Parlamento..."

"Abbiamo chiaro cosa pensano i Primi ministri degli altri Paesi su come guidare l'Europa, è molto meno chiaro cosa vuole fare Meloni. Sul MES è ingabbiata fra Tajani a favore e Salvini contro, idem sulla nomina della von der Leyen. Non c’è Premierato o linea che tenga, se chi guida il governo prova a tenere insieme europeismo e antieuropeismo. Questo, l’Italia non se lo può permettere". Così il capogruppo alla Camera di Azione Matteo Richetti nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni alla Camera in vista del Consiglio Ue. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Richetti: "Meloni smetta di tenere insieme europeismo e antieuropeismo"

L'intervento di oggi di Giorgia Meloni è tra i "più deboli e confusi, fino allo smarrimento, che io abbia ascoltato in questa aula. Quando dice che 'la maggioranza la vedremo in corso di legislaturà, ho trovato una presidente in difficoltà nel collocare la sua forza politica e il nostro Governo nel contesto europeo". Così il capogruppo alla Camera di Azione Matteo Richetti nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni alla Camera in vista del Consiglio Ue. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Richetti (Az): "Intervento Meloni debole e confuso, è in difficoltà"

"Meloni non vuole inciuci con la sinistra: non si preoccupi. Questa sinistra non è disponibile" ad alleanze con le destre estreme in europa "e non lo sarà mai". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein prendendo la parola alla Camera nel corso delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Schlein a Meloni: "Da questa sinistra mai accordi con voi"

L'Autonomia differenziata "sarà una condanna a morte per la sanità, i trasporti, l'istruzione di tante Regioni italiane che già oggi arrancano. Con l'Autonomia spacca Italia Lei, presidente Meloni, sta firmando la secessione, realizza i sogni di Bossi e calpesta il Tricolore". Lo ha affermato il deputato e presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, nell'Aula della Camera, in dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. "Il Tricolore imparate ad amarlo davvero, non a sventolarlo nelle dirette social", ha aggiunto l'ex premier. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Autonomia, Conte: "Meloni con la secessione realizza i sogni di Bossi e calpesta il tricolore"

"L'intervento di oggi di Giorgia Meloni sancisce il fallimento della sua linea politica e diplomatica in Europa. È stato un intervento nervoso e rancoroso, conseguenza dell'essere stata marginalizzata dalle scelte importanti che si stanno svolgendo in Europa. Lei, che affermava che 'la pacchia è finita, ha portato l'Italia ai margini delle questioni che contano. Oggi è venuta in Aula a chiedere meno Europa, assumendo di fatto le posizioni della campagna elettorale della Lega di Salvini e delle destre nazionaliste e sovraniste in Europa, dimenticando che l'Europa che lei oggi contesta è quella che ha dato 200 miliardi per gestire il Pnrr". Così il deputato di AVS Angelo Bonelli. "È venuta in aula a chiedere più investimenti per le spese militari, dimenticando che in Europa si spendono 300 miliardi in armamenti, più della Cina e il triplo della Russia. Basterebbe sospendere la compravendita di armi per un giorno nel mondo per sfamare trentaquattro milioni di persone", aggiunge. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Bonelli (Avs): "Intervento Meloni sancisce suo fallimento, Italia isolata"
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