"L'intervento di oggi di Giorgia Meloni sancisce il fallimento della sua linea politica e diplomatica in Europa. È stato un intervento nervoso e rancoroso, conseguenza dell'essere stata marginalizzata dalle scelte importanti che si stanno svolgendo in Europa. Lei, che affermava che 'la pacchia è finita, ha portato l'Italia ai margini delle questioni che contano. Oggi è venuta in Aula a chiedere meno Europa, assumendo di fatto le posizioni della campagna elettorale della Lega di Salvini e delle destre nazionaliste e sovraniste in Europa, dimenticando che l'Europa che lei oggi contesta è quella che ha dato 200 miliardi per gestire il Pnrr". Così il deputato di AVS Angelo Bonelli. "È venuta in aula a chiedere più investimenti per le spese militari, dimenticando che in Europa si spendono 300 miliardi in armamenti, più della Cina e il triplo della Russia. Basterebbe sospendere la compravendita di armi per un giorno nel mondo per sfamare trentaquattro milioni di persone", aggiunge. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Bonelli (Avs): "Intervento Meloni sancisce suo fallimento, Italia isolata"

"La collega Madia, per la quale ho una sincera simpatia personale, voglio ringraziarla, perché è riuscita a dire meglio di me quello che cercavo di spiegare. La ragione per la quale oggi c'è un accordo tra tre forze politiche per le tre alte cariche Ue, dice Madia, è che le tre prime forze politiche sono popolari, socialisti e liberali. È la democrazia. Ma ci si dimentica un particolare, che la terza forza ora non sono i liberali, ma i Conservatori. Oggi quindi si sceglie di stabilire che il meccanismo frutto delle elezioni non va più bene, perché oggi il terzo gruppo non piace a chi decide di fare questa scelta. Ma la democrazia sarebbe una cosa diversa, e dovrebbe rispecchiare l'indicazione dei cittadini". Così la premier Giorgia Meloni nel corso delle repliche al dibattito sulle comunicazioni rese alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani a Bruxelles. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Terza forza in Ue non sono più Liberali, ma Conservatori"

"Meloni dice che ci sono state le elezioni ed è cambiata la maggioranza in Europa, ma questo non è vero: le destre radicali sono frastagliate l'una contro l'altra, certo sono avanzate è indubbio, ma resta una solida maggioranza europeista all'interno del parlamento europeo. Può non piacerle ma questa è la realtà dei numeri. E dicendo no al Mes si è isolata ed è finita per isolarsi persino al G7 sull'aborto. Queste scelte hanno delle conseguenze e la presidente del Consiglio si deve assumere la responsabilità di queste conseguenze. Già Meloni si è autoesclusa dal negoziato europeo sulle nomine, ora non scelga equilibrismi che danneggiano l'Italia e non si astenga in modo incomprensibile, ma anzi voti a favore delle nomine. Perchè qui non stiamo parlando di Giorgia come capo di partito, ma della Presidente del Consiglio dell'Italia e in questi cinque anni della nuova legislatura europea l'Italia deve contare ma con i fatti e la politica e non con la propaganda". Lo ha detto il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, intervenendo alla Camera sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue. Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Della Vedova (+Europa): "Meloni si è autoesclusa dal negoziato Ue, ora voti le nomine"

"L'esito delle europee dice che Ppe ha vinto, che partito socialista non ha vinto, che i liberali sono in difficoltà. Bisogna tener conto dell'esito elettorale e allargare la maggioranza europea, ma noi non vogliamo stare con chi ci vede politicamente distanti. Diciamo no all'alleanza con i verdi e sì ad alleanza con i conservatori". Così Alessandro Cattaneo in Aula a Montecitorio dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ed aggiunge: Bisogna fare di tutto per far contare l'Italia, essendo là dove si decide". Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Cattaneo (FI): "Diciamo no ad alleanza con Verdi, sì con conservatori europei"

"Nessun autentico democratico che crede nella sovranità popolare può considerare accettabile che in Europa si tentasse di trattare sugli incarichi di vertice ancor prima che i cittadini si recassero alle urne. Poi ci si chiede perché i cittadini non considerano importante andare a votare". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Inaccettabile trattare di incarichi Ue ancor prima del voto"

“E' stato importante in sede G7 raggiungere un accordo politico per l'utilizzo degli asset russi congelati per inviare un sostegno all'Ucraina. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera dei deputati in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. "In un eventuale tavolo negoziale dovrà chiarirsi chi dovrà pagare per la ricostruzione dell'Ucraina", ha spiegato la premier. Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Accordo politico al G7 su utilizzo asset russi è stato importante"

Nel corso delle comunicazioni alla Camera in vista della riunione del Consiglio europeo di domani e dopodomani a Bruxelles, la premier Giorgia Meloni si è detta "esterrefatta" per la morte di Satnam Singh in particolare anche "per il modo atroce ma ancor di più per l'atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro. Questa è l'Italia peggiore. La piaga del caporalato è tutt'altro che sconfitta nonostante gli impegni di tutti i governi, ma non intendiamo smettere di combatterla". Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Da datore lavoro Satnam Singh atteggiamento schifoso, è l'Italia peggiore"

"Il Consiglio europeo si occuperà anche di un'altra priorità strategica, ovvero di come dotarsi di una politica di sicurezza e difesa all'altezza del ruolo dell'Europa sullo scenario globale. Per molto tempo ci siamo illusi che la pace garantita all'interno dei nostri confini dal processo di integrazione europea avrebbe contagiato anche i nostri vicini. Ma la storia è andata diversamente, e la guerra di aggressione russa all'Ucraina lo ha dimostrato Ci siamo anche crogiolati nell'idea che qualcun altro avrebbe garantito per sempre la nostra sicurezza, ma anche questo è stato un errore e dobbiamo esserne consapevoli. Ecco perchè è fondamentale accelerare la strada verso una politica industriale comune nel settore della difesa, aumentando la collaborazione tra i nostri campioni nazionali in una logica di sovranità europea". Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del consiglio Ue. Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Investire in difesa comune Ue"

"Contestualmente alla programmazione di un decreto flussi triennale abbiamo anche avviato un monitoraggio sull'andamento di questi flussi, e le evidenze che ne sono scaturite lasciano drammaticamente ritenere che la criminalità organizzata si sia infiltrata nella gestione dei permessi di soggiorno per scopo di lavoro, ragione per la quale ho presentato un esposto alla Procura nazionale antimafia e annunciato modifiche alla legge che regola la materia. Non consentiremo alle mafie di gestire gli ingressi in Italia, come temo facciano da tempo, e mi stupisce, francamente, che nessuno prima di noi se ne fosse accorto". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del consiglio Ue. Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Stupisce che nessuno si sia accorto di mafia dietro flussi migratori"

"L'obiettivo è rendere l'Europa un luogo dove sia conveniente investire. Applicare anche in Europa il principio che questo governo sta applicando in Italia, ovvero 'non disturbare chi vuole fare. Significa creare le condizioni per consentire a chi vuole investire e fare impresa di farlo al meglio. Significa riuscire a essere più attrattivi degli altri", ha affermato Meloni. "E questo comporta prima di tutto disboscare pesantemente quella selva burocratica e amministrativa che ha finito col rendere il quadro normativo europeo un percorso a ostacoli per le imprese, in particolare per le micro, piccole e medie imprese, a più riprese richiamate nelle dichiarazioni di principio che abbondano tra i documenti dell'Unione, ma poi spesso dimenticate - o addirittura penalizzate, quando dalle parole si passa ai fatti. Penso che il nuovo presidente della Commissione Europea dovrebbe immaginare una delega specifica alla sburocratizzazione, dando così un segnale immediato del cambio di linea che intende imprimere. Contestualmente, è necessario elaborare una strategia che protegga le aziende europee dalla concorrenza sleale, le faccia crescere, tuteli le filiere produttive e industriali, difenda i marchi e le eccellenze, concretizzando il principio secondo il quale il mercato può essere libero solamente se è anche equo". Palazzo Chigi (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Pensare a commissario Ue alla sburocratizzazione"
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