
Un film elegiaco che mostra il decadimento neurologico dal punto di vista del malato, regalando allo spettatore un’esperienza provante, necessaria e preziosa. Oscar meritatissimo a Hopkins

Il nuovo film di Joe Wright appare mediocre non tanto paragonato all’inarrivabile “La finestra sul cortile”, quanto rispetto alla media dei thriller psicologici degli ultimi anni

Commedia corale in cui il femminile è volgarizzato e in cui il crescendo narrativo e il potenziale comico sono sabotati sul nascere da un colpo di scena finale intuibile dall’inizio

Un survival-movie francese che vede in scena un solo personaggio armato di istinto, ingegno e pochi nebulosi ricordi. Un film intrigante, plausibile (per un po’) e dal divertimento ansiogeno

Con una San Sebastian da cartolina sullo sfondo, va in scena un divertissement amabilissimo, che regala un’ora e mezza in compagnia della quintessenza dei temi alleniani

Trama e comprimari umani sono meramente funzionali alla ripetuta messa in scena della lotta tra i due giganteschi mostri. Un’esperienza visiva unica, peccato non su grande schermo

La forza di silenzi composti eppure eloquenti e di spazi naturali senza confini, fa da sfondo al ritratto della solidarietà fra emarginati. Più che uno scorcio d’America, una condizione universale

L’origin story di un nuovo franchise inizia come revenge movie e diventa thriller politico, puntando su una messa in scena efficace ma mostrando i limiti di una scrittura non così convincente.

Un matrimonio a prima vista sereno rivela il suo dietro le quinte in un’abitazione infestata da presenze soprannaturali. Un film mai sorprendente ma godibile. Con Amanda Seyfried.

Piacerà ai fan orfani di “Twilight” il secondo lungometraggio firmato da Andrea De Sica: una storia d’amore immortale che si tinge di terrore e diventa metafora del passaggio all’età adulta
