Da Paolo Adinolfi a Emanuela Orlandi: i cold case italiani più noti

Alcuni tra i più noti casi irrisolti italiani, tra omicidi, scomparse e stragi. In due di queste vicende pur essendoci una sentenza passata in giudicato non è mai stato trovato il corpo

Da Paolo Adinolfi a Emanuela Orlandi: i cold case italiani più noti

Il cold case si chiama in italiano “caso a pista fredda”. L’espressione indica un crimine violento come un rapimento o un omicidio, rimasto irrisolto per molti anni. Qui ci sono alcuni dei più noti cold case italiani, ma alcuni di essi sono stati recentemente riaperti, grazie al progresso tecnologico-forense.

Paolo Adinolfi

Paolo Adinolfi era un magistrato e scomparve il 2 luglio 1994 da Roma. L’ultimo avvistamento certo avvenne intorno alle 11 del mattino, quando si recò in un ufficio postale della Capitale per inviare un vaglia alla moglie. Dopo di che qualcuno lo avrebbe notato mentre prendeva un autobus, forse per andare a casa della madre, dato che le sue chiavi furono ritrovate nella cassetta postale dell’anziana. Nel tempo le indagini sono state aperte e archiviate più volte, battendo diverse piste, tra cui una inerente alla Banda della Magliana.

Il delitto di via Poma

Il 7 agosto 1990 in via Carlo Poma a Roma fu uccisa Simonetta Cesaroni, che lavorava da poco come contabile all’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, nei cui uffici fu appunto trovata uccisa. Nel tempo sono state battute diverse piste, principalmente associate allo stabile del delitto ma non solo. Il caso è rimasto irrisolto.

Il delitto di via Marsala

A Genova è in corso il processo per l’omicidio di Nada Cella, avvenuto in via Marsala a Chiavari il 6 maggio 1996. Cella era segretaria in uno studio di commercialista, dove appunto è avvenuto il delitto. Imputata nel procedimento è un’insegnante, Anna Lucia Cecere, per qualche giorno all’epoca all’attenzione degli inquirenti. Il datore di lavoro di Cella, Marco Soracco, è accusato invece di favoreggiamento. La sentenza è prevista per il 18 dicembre 2025.

Il delitto del trapano

Il 5 dicembre 1995 a Genova venne uccisa Luigia Borrelli, ex infermiera spinta dalla necessità a diventare una “bella di notte”. Dal primo momento venne battuta la pista dei possibili clienti, e diverse persone legate al caso, per indagine, amicizia o parentela, si tolsero la vita. La donna fu trovata con un trapano conficcato nella gola, all’interno del basso in cui esercitava. Al momento sono in corso nuove indagini, che hanno portato al rinvenimento di varie tracce di Dna maschile, una delle quali è associata a Fortunato Verduci, ma non è la sola a costituire una pista investigativa.

Il caso Unabomber

Uno dei casi più misteriosi e ancora irrisolti è considerato quello di Unabomber, l’anonimo bombarolo che tra gli anni 1990 e 2000 colpì in vari territori di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tra le vittime principali bambini e donne, venuti a contatto con ordigni esplosivi mascherati da oggetti di uso comune, trovati in luoghi all’aperto.

Wilma Montesi

L’11 aprile 1953, riversa sulla sabbia della spiaggia di Torvaianica, fu trovato il corpo di Wilma Montesi, che era scomparsa un paio di giorni prima. La vicenda è stata archiviata come incidente, sebbene per molto tempo si sia indagato - e ci sia stato anche un processo - per omicidio.

Il delitto della Cattolica

Il 24 luglio 1971 fu uccisa nei bagni dell’Università Cattolica di Milano l’impiegata, laureata in quell’ateneo, Simonetta Ferrero. Anche questo è rimasto un caso irrisolto, sebbene si sia esplorata anche la pista del serial killer, che spiegherebbe diversi delitti avvenuti nel capoluogo lombardo.

Cristina Golinucci

L’1 settembre 1992 Cristina Golinucci si è recata nel locale convento di Cesena per parlare con il suo padre spirituale: da quel momento risulta scomparsa, la sua Fiat 500 celeste invece resta nel parcheggio dell’edificio religioso. Attualmente si cerca un richiedente asilo, Emmanuel Boke, che in quegli anni era a Cesena e che in Italia e in Francia è stato arrestato più volte - e con degli alias - per violenza sessuale. Boke, a differenza di altri richiedenti asilo che frequentavano il convento, non è mai stato interrogato, e in un’intercettazione, poi ritrattata, si sarebbe preso le responsabilità dell’omicidio di Golinucci.

Mauro Romano

Mauro Romano aveva 6 anni quando scomparve da Racale, in provincia di Lecce, nel 1977. Resta un caso irrisolto e si è sempre pensato alla pista dell’adozione illegale.

Denise Pipitone

Quando venne rapita, l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, Denise Pipitone aveva invece poco meno di 4 anni. C’è stato un processo, che ha visto imputata per sequestro di persona Jessica Pulizzi, primogenita avuta nel primo matrimonio dal padre di Denise, Piero Pulizzi. L’imputata venne assolta nel 2013 per insufficienza di prove. Anche alla luce delle indagini riaperte nel 2021 l’ipotesi più probabile resta che la bambina sia stata oggetto di un “passaggio di mani” e che possa essere ancora viva. Oggi avrebbe 25 anni.

Angela Celentano

Il 10 agosto 1996, mentre era in gita con la famiglia sul Monte Faito, venne rapita Angela Celentano, 3 anni appena. Anche lei viene cercata tuttora in vita: il caso è irrisolto ma l’ipotesi più probabile resta il rapimento a scopo di adozione illegale.

La scomparsa di Ylenia Carrisi

Il 31 dicembre 1993 scomparve a New Orleans Ylenia Carrisi, primogenita di Al Bano e Romina Power. Carrisi si trovava negli Usa per un viaggio di conoscenza, e aveva soggiornato in un albergo con il musicista Alexander Masakela, che dopo alcuni giorni lasciò la struttura cercando di pagare con gli assegni della giovane. Purtroppo non solo le indagini partirono troppo in ritardo, ma Masakela si diede alla macchia dopo un breve soggiorno in carcere. Nel 1994 è stata dichiarata la morte presunta.

Guerrina Piscaglia

L’1 maggio 2014 scomparve a Ca’ Raffaello in Toscana, la cinquantenne Guerrina Piscaglia. Per il suo omicidio e la soppressione del cadavere è stato condannato padre Gratien Alabi, ma il corpo non è mai stato trovato.

Il delitto di Arce

L’1 giugno 2001 scomparve ad Arce la diciottenne Serena Mollicone, trovata morta due giorni più tardi in un bosco in località Fontecupa. Attualmente si sta tenendo un processo d’appello bis che vede imputati Franco, Marco e Anna Maria Mottola: il primo era maresciallo dei carabinieri nella stazione di Arce, luogo in cui, secondo l’accusa, sarebbe avvenuta l’aggressione che avrebbe tramortito la giovane, poi lasciata morire nel bosco, impossibilitata a muoversi o chiedere aiuto.

Roberta Ragusa

Anche nel caso di Roberta Ragusa, scomparsa il 13 gennaio 2012 a Gello, non è mai stato trovato il corpo. C’è stata però una condanna, a carico del marito Antonio Logli, che sta scontando 20 anni di prigione.

Il caso Girolimoni

Il fotografo Gino Girolimoni fu accusato (e poi prosciolto) di essere il mostro di Roma, ovvero la persona che aveva stuprato 7 bambine tra il 1924 e il 1927, e di averne uccise 5 di loro. Non è stato mai trovato il vero colpevole di questi delitti, ma la reputazione di Girolimoni venne distrutta, sebbene si fosse dimostrato estraneo ai fatti.

Santina Renda

Il 23 marzo 1990 scomparve a Palermo Santina Renda, 6 anni. Viene cercata ancora, nella speranza che sia viva, ma dell’omicidio, non creduto, si autoaccusò Vincenzo Campanella, successivamente condannato per l’omicidio del cugino di Santina, Maurizio Nunzio.

Il massacro di Ponticelli

Si tratta di un caso con nuove informazioni emerse grazie al lavoro di Giulio Golia e Francesca Di Stefano de Le Iene. Il 2 luglio 1983 scomparvero dal quartiere Ponticelli a Napoli Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, di 7 e 10 anni, trovate morte a Volla il giorno dopo. Furono accusati e condannati all’ergastolo tre giovani del quartiere, Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. I tre hanno chiesto più volte la revisione del processo per ripulire il proprio nome, sebbene la loro pena sia terminata nel 2010.

Gianna Del Gaudio

Gianna Del Gaudio è stata uccisa in casa sua, a Seriate, il 26 agosto 2016. Per il suo omicidio è stato accusato il marito Antonio Tizzoni, assolto con formula piena nel 2022. C’è chi pensa che questo delitto possa essere legato all’ipotesi di un serial killer nella Bergamasca.

Donatella Grosso

Scomparsa il 26 luglio 1996, il caso di Donatella Grosso non è mai stato risolto. Poco dopo la sparizione sarebbero giunte ai cari della donna alcune lettere, e l’uomo con cui aveva una relazione afferma di averla accompagnata alla stazione di Pescara. Successivamente, in un terreno di proprietà della famiglia dell’uomo, per un periodo sotto indagine, sono stati trovati alcuni oggetti femminili. Nel 2019 è stata dichiarata la morte presunta.

Stefania Puglisi

Stefania Puglisi è stata rapita da San Giovanni Galermo in provincia di Catania il 6 dicembre 1981. Il momento del sequestro è stato visto da un’amichetta, che avrebbe cercato invano di aiutarla. Anche Puglisi viene cercata in vita: di lei sono state diffuse nel tempo age progression e si cerca colei che possa ricordare un vecchio Pinocchio di legno, il giocattolo rimasto sull’asfalto e dal quale lei non si separava mai.

Emanuela Orlandi

È forse uno dei cold case italiani più celebri.

Il 22 giugno 1983 venne rapita a Roma la cittadina Vaticana Emanuela Orlandi, 15 anni. Nel tempo sono state battute diverse piste e oggi ci sono due indagini aperte, una in Vaticano e l’altra alla procura di Roma.

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