Il Collegio d'appello di Montecitorio ribadisce il no alla richiesta di 800 ex deputati, da Cicciolina alla Melandri
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Il Collegio d'appello di Montecitorio ribadisce il no alla richiesta di 800 ex deputati, da Cicciolina alla Melandri
Finanziamento di 100 milioni dalla Regione. Bestetti (Fdi): "Milano perde l'ennesima occasione"
Da von Karajan al russo, il talento batte le idee politiche
"Digitalizzare comuni è utile per permettere ai cittadini di avere certificati e documenti più velocemente. Sono risultati positivi, quelli ottenuti attraverso il Pnrr, con più del 90 per cento dei progetti già partiti e molti sono già conclusi. Quindi come performance i comuni sono stati le amministrazioni con i migliori risultati, adesso bisogna stringere i denti con questo sprint dell’ultimo anno, poi dopo la grande sfida dell’incremento dei costi per la gestione delle infrastrutture che sono state realizzate" così il presidente di Anci, nonché sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine dell’evento di presentazione del primo rapporto Anci, “La mappa dei comuni digitali” (Alexander Jakhnagiev)
Il Collegio di Appello della Camera ha confermato l'impianto della delibera Fico del 2018 con cui è stato introdotto il taglio
“Non riesco a spiegarmi come la vicenda di Jeffrey Epstein possa interessare qualcuno. È davvero noiosa. È morto da molto tempo e non è mai stato una figura di rilievo nella vita. Su questa storia viaggiano molte fake news di persone cattive. Si parla di cose che non esistono, incredibili. Comunque, ritengo che tutti i file credibili debbano essere pubblicati. Se sono così interessati a questa storia, avranno i loro file". Così Donald Trump parlando con i crosisti del caso Epstein. X (Alexander Jakhnagiev)
Nel 2025, il 21% degli italiani (16% nel 2024) è molto ottimista nei confronti degli sviluppi futuri dell’IA e il 77% dichiara di usare strumenti e applicativi (era il 69% l’anno precedente), ma solo il 7% delle persone intervistate ammette di avere una conoscenza approfondita della materia, un dato immutato rispetto al 2024. È quanto emerge dal Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA (Associazione Italiana Digital Forensics) “L'Intelligenza Artificiale in Italia. Come sta cambiando la nostra società”, realizzato dall’Istituto Piepoli e presentato al Senato. La ricerca ha analizzato l’evoluzione nel tempo, nello specifico tra il 2024 e il 2025, del rapporto tra gli italiani e l’Intelligenza Artificiale (IA), valutando il livello di conoscenza e gli effetti della IA sulla vita delle persone, la percezione d’uso di strumenti come l’IA Generativa e la sicurezza informatica nel loro utilizzo. Tra i temi affrontati anche la privacy, la tutela dei dati, la disinformazione, le fake news. Le persone sono sempre più fiduciose, il 18% (13% nel 2024) sente di potersi affidare ai sistemi di IA. Gli italiani tendono a vedere questa nuova tecnologia non solo come un processo inarrestabile, ma anche come un valido supporto a molteplici aspetti della vita quotidiana e lavorativa. Quello che non aumenta, invece, da un anno con l’altro, è il livello di conoscenza e competenza dichiarato dagli italiani: uno su due dice di saperne ‘qualcosa’. Secondo Domenico Colotta, Founder Ital Communications e Presidente Assocomunicatori: “Dal Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA-Istituto Piepoli emerge chiaramente che il nostro Paese si sta costantemente avvicinando all’Intelligenza Artificiale, vedendone l’utilità pratica, anche se restano dubbi in materia di privacy, corretta informazione e timore rispetto alla perdita di posti di lavoro. Per tale ragione, è quanto mai necessario incentivare l’alfabetizzazione digitale, affinché chi utilizza le tecnologie legate all’IA non sia un mero utente passivo ma si senta cittadino attivo, consapevole cioè delle trasformazioni in atto nella società. A tal fine, è fondamentale la collaborazione tra scuola, istituzioni, media, famiglie e imprese, per un avvenire in cui nessuno resti indietro”. (Alexander Jakhnagiev)
Dal caso di Milano alla riforma della Giustizia, il ministro Carlo Nordio è stato intervistato al Caffè de La Versiliana
"L’emergenza abitativa ha ormai assunto una dimensione strutturale e cronica, e le politiche abitative non possono più essere concepite come un comparto isolato dell’azione pubblica: l’abitare, infatti, è un elemento trasversale che incide su salute, istruzione, lavoro, mobilità e coesione sociale. Molti sono i territori del nostro Paese attraversati dall’emergenza abitativa, che non è il frutto di una contingenza, ma il risultato di una stratificazione di criticità: la progressiva riduzione dell’offerta pubblica, la frammentazione delle risposte territoriali, l’assenza di una strategia nazionale coerente e la crescente pressione del mercato privato. A tutto ciò si aggiungono le trasformazioni demografiche e sociali che modificano profondamente la domanda: nuclei familiari più piccoli, mobilità lavorativa, invecchiamento della popolazione, nuove vulnerabilità" così il Presidente della Regione Friuli, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga intervenendo alle conferenza in cui è stato firmato il patto tra Conferenza delle Regioni e Federcasa sulle politiche abitative. (Alexander Jakhnagiev)
"Abbiamo siglato un accordo strategico tra Federcasa e la Conferenza delle Regioni. Sarà una collaborazione, un patto per fare insieme ancora di più. Le politiche abitative devono essere al centro della politica italiana perché è un tema molto sentito e i cittadini hanno diritto alla casa. Con questo accordo, ci sarà maggiore collaborazione, condivisione dei dati, strategie comuni per reperire nuovi alloggi sul territorio nazionale, rendendoli moderni e attrezzati per ospitare nuclei familiari. Abbiamo anche lavorato molto con il Governo per il Piano Casa, con oltre 600 milioni a disposizione, ma c'è bisogno di un piano Marshall" così l'assessore all'Urbanistica della Regione Liguria, a margine delle conferenza in cui è stato firmato il patto tra Conferenza delle Regioni e Federcasa sulle politiche abitative. (Alexander Jakhnagiev)