La rivista enologica inserisce il trentenne imprenditore, terza generazione dell’omonima casa vinicola veneta, tra i giovani destinati a rivoluzionare il mondo del vino. E questo non solo grazie alla produzione classica di Prosecco, ma grazie al ready to drink a base di vino e ingredienti Dop rigorosamente made in Italy che oggi vale il 75 per cento del fatturato complessivo dell’azienda
