Cronache

Goro, Ferrara. È il 30 settembre 1988 quando il corpo di Willy Branchi, 18 anni, viene trovato nudo e massacrato vicino all’argine del Po. Colpito con una pistola da macello, il volto è irriconoscibile. Da allora, solo silenzi, depistaggi e segreti mai svelati. Festini, abusi, lettere anonime, un parroco che ritratta. Cosa nasconde davvero questo piccolo paese? E perché, dopo 37 anni, nessuno ha ancora trovato il coraggio di dire la verità?
Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, giornalista investigativo e docente all’Università degli Studi di Milano, per un’analisi oggettiva sui punti controversi del caso.

Alessandro Politi
Chi ha ucciso Willy Branchi? Un silenzio lungo 37 anni

Dodici anni fa, all'elezione di Francesco, i social c'erano già, ma non vantavano l'armamentario di meme, reel e foto in alta definizione di oggi, men che meno del contributo dell'intelligenza artificiale

Marcello Astorri
Conclave, un reality di cardinali

Un professore non può e non deve uscire di casa con l'elmetto, il giubbotto antiproiettili e roba simile. Non può e non deve preoccuparsi per la sua incolumità. La scuola deve essere un luogo sicuro per tutti, sia per i discenti che per i docenti nonché per tutto il personale scolastico

Vittorio Feltri
I professori meritano di essere difesi
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