Leggi il settimanale

Il presidente del Consiglio ancora nel mirino degli antagonisti per la Palestina: "Quando la sinistra strizza l’occhio ai violenti e legittima l’odio contro chi governa con il consenso degli italiani, il risultato è chiaro"

Francesca Galici
"Meloni assassina". Violenza pro Pal sul muro della scuola

"Vedervi così numerosi, orgogliosi, con le vostre-nostre bandiere, mi ripaga di ogni giorno impossibile, di ogni notte passata senza dormire abbastanza, di ogni fine settimana passato a lavorare per fare quello che possiamo fare per questa nostra nazione. Voi siete la risposta più limpida e potente a chi ha il coraggio di raccontarci che la politica è un gioco di palazzo e che gli italiani sono stupidi, e che tanto vale fare come hanno fatto tutti gli altri. Luoghi comuni che il nostro cammino ha smontato uno a uno", lo ha detto Meloni sul palco di Atreju. Atreju (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Meloni sul palco di Atreju accolta dal coro Giorgia Giorgia, lei: Grazie, siete meravigliosi

"In un contesto internazionale ferito da prevaricazioni e conflitti, ricordiamo che il contrario del dialogo non è il silenzio, ma l’offesa. Laddove, infatti, il silenzio apre all’ascolto e accoglie la voce di chi ci sta davanti, l’offesa è un’aggressione verbale, una guerra di parole che si arma di menzogne, propaganda e ipocrisia. Impegniamoci con speranza a disarmare proclami e discorsi, curandone non solo la bellezza e la precisione, ma anzitutto l’onestà e la prudenza. Chi sa cosa dire, non ha bisogno di molte parole, ma solo di quelle giuste: esercitiamoci dunque a condividere parole che fanno bene, a scegliere parole che costruiscono intesa, a testimoniare parole che riparano i torti e perdonano le offese. Chi si stanca di dialogare, si stanca di sperare la pace", lo ha detto il Papa ai Diplomatici. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Leone XIV ai Diplomatici: Il contrario del dialogo non è il silenzio, ma l'offesa

"Solo quando una persona è onesta, infatti, diciamo che è “di parola”, perché la mantiene come segno di costanza e fedeltà, senza voltafaccia. Allo stesso modo, una persona è coerente quando fa quello che dice: la sua parola è il buon pegno che dà a chi la ascolta, e il valore della parola data dimostra quanto vale la persona che la dice. In particolare, il cristiano è sempre uomo della Parola: quella che ascolta da Dio, anzitutto, corrispondendo nella preghiera al suo appello paterno. Quando siamo stati battezzati, è stato tracciato sulle nostre orecchie il segno della Croce, dicendo: “Effatà”, cioè “Apriti”. In quel gesto, che ricorda la guarigione operata da Gesù, viene benedetto il senso attraverso il quale riceviamo le prime parole di affetto e gli indispensabili elementi culturali che sostengono la nostra vita, in famiglia e nella società. Come i sensi e il corpo, così anche il linguaggio va dunque educato, appunto alla scuola dell’ascolto e del dialogo. Sia essere autentici cristiani, sia essere cittadini onesti significa condividere un vocabolario capace di dire le cose come stanno, senza doppiezza, coltivando la concordia fra le persone. Perciò è nostro e vostro impegno, specialmente come Ambasciatori, favorire sempre il dialogo e tesserlo nuovamente, qualora si interrompesse. In un contesto internazionale ferito da prevaricazioni e conflitti, ricordiamo che il contrario del dialogo non è il silenzio, ma l’offesa. Laddove, infatti, il silenzio apre all’ascolto e accoglie la voce di chi ci sta davanti, l’offesa è un’aggressione verbale, una guerra di parole che si arma di menzogne, propaganda e ipocrisia", lo ha detto Papa Leone XIV ai Diplomatici (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Leone XIV ai Diplomatici: Non stancatevi mai di tessere la pace

Assistiamo qui all'autofagìa della sinistra che sceglie Gaza come pietra sacrificale, promuovendo il primato italiano nella gara dell'antisemitismo globale: i sindacanti indicono lo sciopero generale per Gaza

Fiamma Nirenstein
L'israelofobia come identità
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica