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"Lo stesso vale per la difesa europea e per l’architettura di sicurezza del continente. La mancata realizzazione della Difesa comune europea, ipotizzata da oltre settant’anni a partire dal Trattato di Parigi del 1952, sino alle conclusioni del Consiglio Europeo di Helsinki del dicembre 1999, che prevedeva, entro il 2003, che gli Stati membri fossero in grado di schierare forze militari fino a 50mila o 60mila uomini capaci di svolgere l'insieme dei compiti di Petersberg, manifesta oggi tutte le drammatiche conseguenze dell’inazione nel processo d’integrazione. Nel mutato quadro geopolitico, l’Unione sconta oggi un ritardo che impone urgenza e visione, anche per ridurre le attuali carenze strategiche" così il Presidente Mattarella, intervenendo all'incontro al forum di dialogo Italia-Spagna al Quirinale. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Mattarella: "Unione Europea oggi sconta gli effetti della mancanza di difesa comune"

“Una volta giornalista, per sempre giornalista. Cosa è essere giornalista? Essere curiosi e cercare di vedere quello che succede nella vita di tutti i giorni. Cercare di avere una visione. Sempre meno persone vanno in edicola per comprare il giornale. È vero, perchè ciò che succede si apprende su un telefono o un sito internet. Capire ciò che e successo e diverso. L'informazione di settore serve a capire, a leggere un contesto. Il senso dell'editoria è nella lettura dei contesti. Mando un abbraccio al direttore de La Stampa, dobbiamo difendere con forza il mondo dell'informazione. Dobbiamo stare insieme, sono segnali preoccupanti come ciò che è successo a Sigfrido Ranucci. È impoverimento della propria libertà personale”. Così Alberto Barachini, Sottosegretario di Stato con delega all’informazione e all’editoria, nel suo intervento durante l'evento per la celebrazione dei 75 anni dell’AGI a Roma. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Assalto a La Stampa, Barachini (Sottosegretario editoria): Dobbiamo difendere l'informazione

"Il referendum non è sul Governo. E' un referendum dove si pone a cittadini italiani questa domanda sostanzialmente: vuoi che la giustizia italiana rimanga quella di oggi, oppure vuoi una giustizia diversa? Una giustizia, in cui ogni cittadino sia sempre più garantito nei suoi diritti, esaltando il ruolo del magistrato giudicante. Questa non è una riforma contro i giudici, bensì contro la politicizzazione della giustizia, perché così scompaiono i correnti, e soprattutto valorizza il ruolo del giudice giudicante" così il ministro Tajani, intervenendo all'evento sui 75 anni di Agi. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Separazione carriere, Tajani: "Referendum non è sul Governo, cittadini votino su giustizia giusta"
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