Prima puntata dedicata ai locali che rinfrescheranno la scena gourmet, da Orizzonti e Cardinale fino a Vel
Prima puntata dedicata ai locali che rinfrescheranno la scena gourmet, da Orizzonti e Cardinale fino a Vel
La rivista enologica inserisce il trentenne imprenditore, terza generazione dell’omonima casa vinicola veneta, tra i giovani destinati a rivoluzionare il mondo del vino. E questo non solo grazie alla produzione classica di Prosecco, ma grazie al ready to drink a base di vino e ingredienti Dop rigorosamente made in Italy che oggi vale il 75 per cento del fatturato complessivo dell’azienda
Nino è un'osteria con cucina aperta ai primi di luglio da Diego Rossi, lo chef di Trippa, dall'oste Enricomaria Porta e dall'imprenditore Josef Khattabi
Lo chef di origini campane della Cucina di Rho, tra le sorprese degli ultimi anni nella scena gastronomica lombarda, partecipa a due cene a quattro mani nella sua terra, a Capri e a Eboli, prima di riaprire il 7 settembre il suo locale nel centro della città fieristica, dove propone la sua cucina mediterranea ma elegante a prezzi davvero convenienti
Aperto da un paio di mesi, il ristorante dell’NH Collection Grand Hotel Palazzo dei Dogi si trova accanto a un luogo magico nel sestiere di Cannaregio e vanta la consulenza di Paulo Airaudo, chef pluristellato italo-argentino. Che con l’aiuto del resident chef Salvatore Paladino propone una cucina molto contemporanea, in equilibro tra ispirazioni internazionali, Mediterraneo e laguna
L'azienda si era ispirata al tradizionale sandalo "huarache". Il governo centroamericano pretende un risarcimento
È morto a 89 anni l’imprenditore marchigiano che con la cantina Villa Bucci portò avanti una rivoluzione per il vino marchigiano e per tutti i bianchi italiani, dimostrando che potesse vivere a lungo, affinarsi e acquistare complessità con gli anni. Fu inoltre tra i primi a preferire le grandi botti di rovere di Slavonia alle barrique così di moda e non amava l’idea dei cru e della parcellizzazione dei vini
Lo chef marchigiano, che lavora con la sorella Catia, ha raggiunto tardi la vetta, ma non vuol smettere di crescere
L’azienda di Martin Foradori propone per la bella stagione un vino che soffre spesso di una percezione sciatta o poco definita ma che in questo caso gode di un’interpretazione pulita e misurata che ne esalta la duttilità. L’ennesima etichetta interessante da un’azienda familiare votata all’innovazione, come dimostra il progetto dei vini no alcol della linea Steinbock Zero, ma soprattutto all’alta qualità
Fuorilegge i contatti da finti numeri fissi italiani. Il Codacons: "Bene, ma non basta"