Andrea Cuomo

La rivista enologica inserisce il trentenne imprenditore, terza generazione dell’omonima casa vinicola veneta, tra i giovani destinati a rivoluzionare il mondo del vino. E questo non solo grazie alla produzione classica di Prosecco, ma grazie al ready to drink a base di vino e ingredienti Dop rigorosamente made in Italy che oggi vale il 75 per cento del fatturato complessivo dell’azienda

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Tommaso Canella tra i Future 40 di Wine Enthusiast: il Bellini guarda al futuro

Lo chef di origini campane della Cucina di Rho, tra le sorprese degli ultimi anni nella scena gastronomica lombarda, partecipa a due cene a quattro mani nella sua terra, a Capri e a Eboli, prima di riaprire il 7 settembre il suo locale nel centro della città fieristica, dove propone la sua cucina mediterranea ma elegante a prezzi davvero convenienti

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Marinaccio scalda i motori per la stagione della consacrazione

Aperto da un paio di mesi, il ristorante dell’NH Collection Grand Hotel Palazzo dei Dogi si trova accanto a un luogo magico nel sestiere di Cannaregio e vanta la consulenza di Paulo Airaudo, chef pluristellato italo-argentino. Che con l’aiuto del resident chef Salvatore Paladino propone una cucina molto contemporanea, in equilibro tra ispirazioni internazionali, Mediterraneo e laguna

Andrea Cuomo
Da Lorenzo, il giardino segreto che incanta Venezia

È morto a 89 anni l’imprenditore marchigiano che con la cantina Villa Bucci portò avanti una rivoluzione per il vino marchigiano e per tutti i bianchi italiani, dimostrando che potesse vivere a lungo, affinarsi e acquistare complessità con gli anni. Fu inoltre tra i primi a preferire le grandi botti di rovere di Slavonia alle barrique così di moda e non amava l’idea dei cru e della parcellizzazione dei vini

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Addio ad Ampelio Bucci, rese grande il Verdicchio

L’azienda di Martin Foradori propone per la bella stagione un vino che soffre spesso di una percezione sciatta o poco definita ma che in questo caso gode di un’interpretazione pulita e misurata che ne esalta la duttilità. L’ennesima etichetta interessante da un’azienda familiare votata all’innovazione, come dimostra il progetto dei vini no alcol della linea Steinbock Zero, ma soprattutto all’alta qualità

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Pinot Bianco J. Hofstätter, la purezza dell’Alto Adige
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