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“Trieste è tra i poli più avanzati del paese, con laboratori pubblico-privati, start-up biotech e progetti ispirati al paradigma One Health: abbiamo un modello di welfare che unisce coesione e innovazione. Parlare di Adriatico significa anche parlare di identità plurali, che non sono muri ma radici senza le quali non può esserci un dialogo autentico. La storia della Mitteleuropa è fatta di convivenza, apertura pragmatica ed equilibrio tra commercio e diplomazia: l’Adriatico deve essere pensato come sistema integrato in cui i porti italiani, complementari a quelli croati e balcanici, possono diventare piattaforme comuni per logistica e ricerca scientifica. Trasformiamo le differenze in ricchezza comune, ma sempre nel rispetto delle specifiche identità: quest’esperienza può diventare un modello di cooperazione adriatica ed europea”. Lo ha detto il Governatore del Friuli Venezia Giulia e Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini, ieri, un videomessaggio, al panel "Le frontiere dell'Adriatico". Meeting Rimini (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Fedriga: Pensare ad Adriatico come sistema integrato con porti italiani e balcanici complementari

"Oggi ci sono frontiere che si ripresentano in forme nuove, guerre che lambiscono l'Europa, migrazioni di dimensioni epocali, rivoluzioni tecnologiche ed energetiche che irrompono nelle nostre vite e nelle nostre politiche. Il Friuli Venezia Giulia si conferma regione di confine e, al tempo stesso, di connessione tra Adriatico e Mitteleuropa". Lo ha detto il Governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini, ieri, un videomessaggio, al panel "Le frontiere dell'Adriatico". Meeting Rimini (Alexander Jakhnagiev)

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Fedriga al Meeting di Rimini: Friuli Venezia Giulia cerniera tra Adriatico e Mitteleuropa

"Non c'è nessuna crisi diplomatica. Con Barrot ci siamo parlati a lungo ieri, abbiamo preparato il G7, oggi abbiamo parlato delle scelte del G7. Mi pare che sia giusto ricordare che le relazioni di politica estera le tengono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri e i colloqui del presidente del Consiglio con il presidente francese e i colloqui miei con il ministro degli Esteri francese sono frequenti. Io credo che la forza delle idee sia quella che conta. Se si vogliono ottenere dei risultati bisogna puntare sulle idee, anche quando ci sono delle differenze. Non è che anche con gli amici europei abbiamo sempre la stessa idea, però secondo me si ottengono successi con la forza delle idee piuttosto che con la violenza delle parole. Andiamo avanti nella direzione di un confronto" così il Ministro Tajani, in un punto stampa a margine della sua partecipazione al Meeting di Rimini. (Alexander Jakhnagiev)

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Tajani: Parole di Salvini su Macron? "Nessuna crisi diplomatica con la Francia"
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