Non c'è niente di provato nel presunto legame tra lo scandalo al santuario della Madonna della Bozzola e il delitto di Garlasco

Non c'è niente di provato nel presunto legame tra lo scandalo al santuario della Madonna della Bozzola e il delitto di Garlasco
Leno, 28 settembre 2002. Desirée Piovanelli ha 14 anni, esce di casa dicendo che andrà da un’amica… ma non ci arriverà mai. Sei giorni dopo, il suo corpo viene ritrovato in una cascina abbandonata, con 33 coltellate, legata e coperta da un telo sporco.Per la giustizia i colpevoli hanno un nome e un volto: tre minorenni e un adulto condannati. Ma per la famiglia di Desirée la verità non è mai stata detta fino in fondo. Ci sono due DNA maschili mai identificati. Ci sono fascette usate per immobilizzarla. C’è un SMS inviato da una cabina pubblica con una scheda rubata, per far credere a un allontanamento volontario. Ci sono telefonate misteriose partite dal cellulare del presunto esecutore materiale subito prima e subito dopo l’omicidio. E ci sono minacce ricevute negli anni dalla famiglia. Troppe domande restano aperte. Troppi tasselli non combaciano. Perché Desirée merita ancora giustizia
Le parole del legale di Andrea Sempio: "I genitori di Sempio sono sereni, stanno guardando il pc e collaborando"
Al volante l'uomo con cui aveva una relazione. Lui aveva il braccialetto anti stalking
Il killer della Pinna al compleanno della madre dopo il delitto. In casa tracce di sangue e (poca) cocaina
Il 24 agosto, a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, Leonardo Di Loreto, 27 anni, è stato trovato morto davanti al suo personal computer con una maschera antigas sul volto, tra le ipotesi: drammatica sfida sui social, ma anche a un gioco erotico finito male
Dopo aver ucciso la 33enne, l'indagato sarebbe andato alla festa di compleanno della madre. Scagionato il giardiniere coinvolto inizialmente nell'inchiesta
Tutti gli interrogativi degli inquirenti sul caso della scomparsa di Elena Vergari: a che punto erano le indagini prima della loro archiviazione. La lettera potrebbe essere stata scritta da due persone
Emanuele Ragnedda, 41 anni, imprenditore vinicolo di Arzachena noto per aver prodotto uno dei vermentini più costosi d’Italia, è accusato dell’omicidio di Cinzia Pinna, 33 anni. Dopo giorni di indagini, intercettazioni e contraddizioni, ha confessato: "L’ho uccisa io". Dietro l’immagine del produttore di lusso, una vicenda oscura fatta di droga, sangue e un tentativo di fuga fallito
Il 55enne aggredito sul tram e lanciato giù dal mezzo. Gli avevano rubato i supporti medici