Grandi piatti, ottime materie prime e una terra, quella della regione laziale, che mira ad andare oltre i luoghi comuni classici facendosi scoprire con numerose eccellenze anche in mercati lontani, sia nazionali che oltreoceano

Grandi piatti, ottime materie prime e una terra, quella della regione laziale, che mira ad andare oltre i luoghi comuni classici facendosi scoprire con numerose eccellenze anche in mercati lontani, sia nazionali che oltreoceano
Il ristorante di Flavio De Maio dopo la sede aperta nel 2021 vicino al Duomo bissa con un’insegna in Porta Venezia, che avrà anche uno spazio esterno da una quarantina di posti. I punti di forza restano gli stessi: piatti generosi, atmosfera autentica, ospitalità informale. L’occasione per andare oltre il solito quadrumvirato di primi (Amatriciana, Cacio e Pepe, Carbonara e Gricia)
Anna è considerata da Edoardo la vera ispiratrice della passione di famiglia per l'ospitalità
Locali dove i cocktail e spesso anche del buon cibo si abbinano all'ascolto da impianti hi-fi di alta qualità
Si chiama così il nuovo bistrot aperto da Edoardo Borgia in via Washington a Milano, dove si trova anche il fine dining Borgia. Un locale accogliente e confortante che propone una cucina della memoria e però profondamente contemporanea. Due i percorsi gastronomici: uno è dedicato interamente ai primi, l’altro include antipasti e secondi studiati per la condivisione
Lo spin off milanese del celebre cocktail bar madrileno propone due novità per la bella stagione: una Tasting Room a numero chiuso per un’esperienza guidata con l’abbinamento di drink e cibo (ma c’è anche la versione senza pairing solido) e un dehors a contatto con la città. Due novità che confermano lo stile anticonformista del cocktail bar più iconico, ironico e fumettistico del mondo
Parte oggi e andrà avanti fino a domenica 11 il festival dedicato al più milanese dei riti con degustazioni, masterclass, abbinamenti con la gastronomia e tanta musica. “Un momento di convivialità e piacere che racconta l’arte italiana del bien vivre”, spiega Federico Gordini, presidente dell’MWW Group, organizzatore dell’evento
Lo chef: "Sì all'innovazione, ma non sono pronto per gli insetti. Il mio ristorante? Bello restituire qualcosa alle origini"
Durante l’incontro "La Terra non è Gratis", organizzato dal Giornale a Palazzo Mezzanotte a Milano, lo chef Davide Oldani ha raccontato a Marco Lombardo la sua visione del cibo come elemento culturale accessibile a tutti. "All’inizio, a San Pietro all’Olmo, erano diffidenti, pensavano che un ristorante stellato non fosse per loro. Ma la cucina è per tutti: diffidate da chi dice di capirne più di voi". Con il suo ristorante D’O e la scuola alberghiera “Olmo di Cornaredo”, Oldani ha creato un vero e proprio “villaggio del cibo”, dove qualità, stagionalità e attenzione ai dettagli si fondono con l’idea di una cucina etica e sostenibile. "Non sono un imprenditore, ma un artigiano intraprendente", ha spiegato. Tra i suoi riferimenti Gualtiero Marchesi: "Ci ha insegnato che la cucina si può spiegare a tutti. Oggi la comunicazione è fondamentale, ma serve consapevolezza anche sul fronte degli sprechi e delle scelte alimentari". Sul cibo del futuro resta aperto, ma prudente: "Cavallette? Non sono pronto. Il palato ha bisogno di tempo, come la cultura".
L'etica alimentare richiederà scelte che rispettino ambiente e animali ma che non vengano imposti con leggi e decreti: è questa la sfida che lo Chef Davide Oldani racconta a Marco Lombardo durante l'evento sulla Terra organizzato dal Giornale